Valle del Marta inaugura il nuovo impianto di distillazione. L’alambicco Müller è un piccolo gioiello di artigianato.
Fine aprile ha portato ufficialmente una importante novità in casa Valle del Marta.
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Numa è ormai un brand che Franco e Mario Pusceddu hanno saputo lanciare a livello internazionale grazie alla qualità del brandy e ai riconoscimenti sia nazionali che oltreconfine.
La Tuscia, l’antica civiltà etrusca, un territorio che sa raccontare qualcosa di peculiare sono stati il punto di partenza per un progetto che oggi si è estremamente evoluto e dalla secolare tradizione liquoristica è arrivato all’ospitalità esclusiva e all’arte distillatoria.
Un lavoro di sacrificio, impegno e sagacia imprenditoriale che dal 2020 è stato consacrato nell’olimpo dell’alto grado, grazie alla Gold medal nel San Francisco World Spirits Competition che il primo brandy Numa si conquistò con una inevitabile cassa di risonanza che seppe poi portare il viterbese e l’area laziale alla ribalta nel settore e sui media.
Non è stato semplice arrivare al raggiungimento di questo ultimo obiettivo perché idee, innovazione e ristrutturazioni nel nostro Paese navigano sempre in acque ostiche e rischiano spesso di essere risucchiate in vortici inaspettati che ne rallentano il compimento.
Valle del Marta ce l’ha fatta e il 29 aprile 2023 ha inagurato, alla presenza delle autorità, i nuovi locali destinati alla distillazione con un impianto artigianale di nuova generazione costruito da Muller sotto i preziosi suggerimenti di un “guru” come Vittorio Capovilla a cui i fratelli Pusceddu si sono mostrati veramente grati per la consulenza di questi anni.
C’eravamo anche noi a Tarquinia pochi giorni fa e siamo rimasti molto soddisfatti di ciò che abbiamo visto. Lo stabile che ospita il nuovo impianto produttivo è caratteristico, con architettura in piena sintonia con l’ambiente circostante, dagli spazi contenuti e accogliente.
Tutto pare evocare il processo naturale che porta la materia prima a diventare alcol concentrato. Tre sale a differente metratura in cui sono sistemati e suddivisi l’impianto di distillazione, i recipienti in acciaio e le botti lignee.
Fuori, l’area che consentirà (per la grappa) di ricevere direttamente a caduta controllata le vinacce fresche seguendo un flusso produttivo che punterà alla conservazione massima delle qualità varietali e, di conseguenza, a consentire il consolidamento sul mercato spirits come marchio di riferimento per l’eccellenza.
Nelle parole di Mario Pusceddu, che abbiamo intervistato al volo poco prima dell’inaugurazione (vedi sotto), la grande soddisfazione e la consapevolezza di poter scrivere un nuovo capitolo in questo libro fantastico che, pagina dopo pagina, sta testimoniando di come Valle Del Marta sia ormai da considerare una tappa enoturistica di massimo interesse in luoghi che ancora necessitano di nuovi punti attrattivi.
E’ stata l’occasione anche per assaggiare l’ultimo brandy imbottigliato, il quarto “fratello” della famiglia Numa, lo Special Reserve, arrivato dopo il primo del 2020, il Secundus rex del 2021 e il Gold label del 2022 (recensito da SI.net in anteprima lo scorso anno).
Dal 29 aprile a oggi sono arrivati anche 2 premi per il brandy italiano Numa Special reserve: Silver all’Alambicco d’oro ANAG e nuovamente Gold nel San Francisco WSC.
Per chi è incuriosito dagli alambicchi artigianali inseriti in un contesto accessibile e ricettivo, questo è indubbiamente uno degli esempi più rappresentativi.
Vi lasciamo alla nostra intervista con Mario Pusceddu
Ad maiora Numa!
foto: Paolo Bini © – riproduzione riservata
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