Assodistil: monito all’Unione Europea

Accise, tutela IG ed etichettatura: l’Unione Europea inquieta il settore spirits. Assodistil prende posizione.


Sono tempi difficili, ormai ne siamo consapevoli. Niente allarmismi – non ci sono prove oggettive che li giustifichino – ma fra mercati che stentano, nuvolosità pre-burrasca da dazio trampiano e fatica nel trasmettere il messaggio che c’è una terza via fra astinenza e abuso da alcol… è bene essere preparati comunque alla trincea.


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Lo sa bene anche Assodistil che dal 1946 promuove il settore distillatorio e si impegna nella tutela giuridica dei prodotti italiani. Un lavoro in cui oggi credono 60 distillerie industriali che costituiscono circa il 95% della produzione nazionale.

E’ accaduto che la Commissione UE, attraverso il lavoro del dipartimento Health and Food Safety, ha ripreso in mano il lavoro condotto nella legislatura precedente e la musica non pare cambiata, anzi…

Nell’ultima revisione del piano Beating Cancer Plan (pubblicato pochi giorni fa), all’interno delle ben 87 pagine si ritrova anche una sezione che ha fatto salire un brivido al settore degli spiriti continentali. Al punto 2.1.3 si propongono infatti misure per ridurre il consumo nocivo dell’alcol facendo riferimento a un possibile ritocco delle accise a discrezione dei singoli Paesi.

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credits: Jakob F

Assodistil ha preso quindi immediata posizione su questa ipotesi che potrebbe danneggiare seriamente il settore della distillazione italiana. E’ il direttore Sandro Cobror a precisare: «Non contestiamo la volontà di incentivare un consumo moderato e consapevole delle bevande alcoliche, cosa che rientra pienamente nei nostri valori e nello stile di vita italiano.

Quello su cui vogliamo porre l’attenzione sono le misure che andrebbero ulteriormente a danneggiare un settore strategico per il nostro Paese: un eventuale innalzamento della tassazione sulle bevande spiritose – che ricordiamo già avere l’accisa di gran lunga più alta rispetto alle altre bevande alcoliche – graverebbe in maniera inesorabile su un comparto già in sofferenza e che rischia di scontare un drastico calo dei consumi a seguito del Decreto Salvini.

Inoltre, si tratta di un provvedimento che, nel caso della Grappa e del Brandy italiano, graverebbe su due indicazioni geografiche protette dall’Unione Europea e per le quali la stessa Commissione Europea incentiva programmi di promozione in tutto il mondo. Un vero controsenso! A questo si aggiunge l’introduzione delle etichettature informative che ci auguriamo non porti a un vero e proprio terrorismo psicologico dell’etichetta».

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credits: Felix Wolf

Accise, tutela IG ed etichettatura sono tre punti fondamentali su quale il comparto non può oggettivamente allargare la maglia della resistenza, troppo poco il margine per garantirsi un futuro sereno senza il rischio di razionalizzazione di risorse umane e produttive lungo tutto la filiera.

Non sappiamo quanto l’operazione riuscirà ma la presa di posizione di Assodistil (che da tempo seguiamo nell’azione) ci pare doverosa così come ci pare opportuno il nostro inoltro a tutti i consumatori.

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fonti: Assodistil
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