Il congresso su vino e salute di Toledo alza un polverone a difesa del consumo moderato. Lollobrigida: “basta con le bufale”. Per noi è ora di parlare chiaro.
Viviamo un periodo di forti tensioni, il post 2020 sta segnando il mondo con ulteriori conflitti che si stanno ripercuotendo sulle popolazioni e di conseguenza sulla nostra società civile e sull’opinione pubblica.
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Fatto un doveroso e evidentissimo distinguo, torniamo a trattare di una contesa che prosegue da anni e che sta alzando sempre più i toni a ogni decisione, a ogni azione a ogni convegno o confronto.
L’ambito è quello della lotta al cancro che ha invischiato come primattore l’alcol e di conseguenza un gigantesco settore produttivo europeo, sì, ma “italiano” in primis.
Partiamo con le dichiarazioni ufficiali del – non “chicchessia” – Ministro dell’Agricoltura, Sovranità Alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida: «È ora di dire basta con le bufale su un prodotto che genera ricchezza per la nostra Nazione».
Su un tema così scottante – ci permettiamo di dire che scotta molto, molto meno di quello introduttivo ma comunque per noi scotta e parecchio… – “sparare” su un comunicato stampa un termine come “bufala” è pesantissimo.
Ma a cosa si riferisce il Ministro?
Pochi giorni fa si è svolto a Toledo il congresso Lifestyle, Diet, Wine & Health, organizzato da Wine Information Council (WIC) e Fundación para la Investigación del Vino y la Nutrición (FIVIN), che ha riunito nella bellissima città spagnola un importante numero di scienziati internazionali per presentare le ultime ricerche sui benefìci di uno stile di vita sano.
Inciso: sapete quanto spiritoitaliano.net cerchi di fare informazione seria, stia costantemente monitorando le novità in tema “alcol e salute” e addirittura ci dedichi un proprio spazio con la rubrica “Spirito e forma” del nostro dr. Placci. Ci teniamo a tal punto che decidiamo di farci un “editoriale straordinario del giovedì” mettendo altro in secondo piano.
Cerchiamo di evitare ogni forma di fake puntando a notizie “interessanti per” e non “interessate a” e proprio nell’ultimo articolo “Un po’ di scienza fa sicuramente bene“, Placci aveva già evidenziato sulla base di ricerche pubblicate su Circulation (considerato un giornale assolutamente prestigioso per la cardiologia) quanto un’assunzione lieve e moderata o regolare sia raccomandata per il cuore nei lavori di letteratura medica internazionale.
Ma torniamo a Toledo dove le ricerche scientifiche sono state presentate eccome, dove si è nuovamente fatto il punto sui recenti studi, dove è ovviamente ri-emerso che un’assunzione contenuta di alcol riduce il rischio di malattie cardiovascolari e dove il clima è però parso quello di un’arena fin da subito.
Il prof. Nicolai Worm, “padrone di casa” del WIC, senza dubbio esimia figura di sapere riconosciuto ma altrettanto vicino al mondo vitivinicolo, ha esordito senza mezzi termini (come riporta anche Winebusiness): «seems to be strong political pressure to advance the notion that zero alcohol is the only way to go» che, in parole povere suona più o meno che “pare esistere una forte pressione politica per promuovere il concetto che lo zero-alcol sia l’unica soluzione”.
Badate bene, su questo siamo d’accordo anche noi, però dare il benvenuto con queste dichiarazioni è emblematico di ciò che sarà il prosieguo.
Il Presidente di ViniPortugal Frederico Falcão è andato ancor più diretto a gamba tesa (altro che la classe del suo omonimo Paulo Roberto, brasiliano ottavo re di Roma): «We are under attack from fundamentalists, people with ideology. We need these kinds of events to know the facts and use these facts to defend ourselves from the people that attack us without any scientific knowledge» che, più o meno, in italiano ci arriva come “Siamo sotto attacco da parte dei fondamentalisti, persone con un’ideologia. Abbiamo bisogno di questi eventi per conoscere i fatti e usare questi fatti per difenderci dalle persone che ci attaccano senza alcuna conoscenza scientifica». Non commentiamo, vista anche la premessa di inizio articolo.
E allora, ha preso posizione pure Lollobrigida a posteriori, evidentemente stimolato anche dai media che hanno dato eco al convegno e alle ricerche, nel particolare al MORGAM Project uno studio su alcol e mortalità (anche italiani nel team di oltre 30 ricercatori) fatto su un campione di 142.960 individui e pubblicato nel 2021 (potete leggerlo qui) e che, alla fine, ci pare che aggiunga alcuni dati ma che poi non porti granché sostanza a quanto già visto qui con il dr. Placci.
Queste le dichiarazioni di Lollobrigida: «Lo studio presentato nel corso del congresso medico conferma quello che sosteniamo da sempre: un consumo moderato di vino fa bene. È evidente a tutti, oramai, che il prodotto principe delle nostre esportazioni sia sotto attacco da parte di chi, strumentalizzando la battaglia contro gli alti tassi di alcolismo registrato in alcuni Stati della Unione Europea, punta a condizionare il mercato.
La conferma arriva dal fatto che l’approfondimento, presentato a Toledo, sia basato sugli stessi parametri usati dall’OMS e che in alcuni passaggi faccia riferimento a presunte “pressioni della politica“. Tutto questo dimostra che avevamo ragione nel lottare per lasciare il vino, come la carne rossa, all’interno del programma di lavoro della Commissione per il 2024 sulla politica di promozione dei prodotti agroalimentari dell’UE e è stato confermato dalla decisione di oggi presa a Bruxelles, grazie a quei paesi che in Consiglio Agrifish hanno sostenuto la nostra posizione.
La viticoltura, infatti, rappresenta un settore importante per l’Italia ed escludere il vino dal progetto sarebbe stata solo una ingiustificata discriminazione, anche alla luce di quanto emerso dallo studio presentato oggi. È ora di dire basta con le bufale su un prodotto che genera ricchezza per la nostra Nazione».
Il Ministro fa bene a proteggere il settore, ma alcune parole ci sembrano comunque oltremodo eccessive per chi dirige un Dicastero e non è un semplice rappresentante politico o, fosse anche mai, un segretario di partito.
Noi, indipendentemente da tutto e da ogni studio passato-presente-futuro, crediamo ormai ciecamente nel consumo consapevole e in quei valori che dall’assaggio responsabile vanno ad appagare non solo il cuore ma anche la mente e l’anima. In questo senso sappiamo già che ci faremo una ragione su tutto…
Però è bene essere chiari, e lo diciamo non solo a voi lettori (a cui teniamo più di tutti) ma anche alle figure istituzionali, quelle del settore e infine ai colleghi dei media (molti dei quali ben più noti di noi): l’importante è essere franchi e combattere qualsiasi forma di ostruzionismo a prescindere perché anche ricerche prese a baluardo come quella serissima del MORGAM Project affermano tanto ma non affermano tutto…
Ne è prova l’abstract introduttivo alla pubblicazione su wiley.com. Andatevelo a leggere e vedrete che le conclusioni della ricerca sono queste: «…consuming less than one drink per day (nadir at 5 g/day) was associated with a reduced risk of total, cardiovascular and other causes mortality, except cancer. Intake of more than two drinks per day was associated with an increased risk of total, cardiovascular and especially cancer mortality».
Già… “except cancer” e tutti i casini in Europa sono nati proprio per questo: non la lotta alle malattie cardiovascolari ma la lotta al cancro.
Ripetiamo che, per il nostro stile di vita (purtroppo e per fortuna), cambierà ben poco ma quando si dice e scrive “bufala” bisogna esser certi che lo sia al 100% e, per materie come queste, senza suscitare dubbio nell’opinione pubblica.
Diamo infine uno sguardo ai partner e sponsor del congresso medico Lifestyle, Diet, Wine & Health:
- Campo y Alma – Castilla La Mancha
- Familia Torres
- DO Catalunya
- DO Ca. Rioja
- Xpür® and Qork® stoppers by Amorim
- Sogrape
- Interporc
- AECOC ESCAN QR
- The German Winegrowers’ Association (DWV)
- Bourrassé
- La Mancha DO
- Coravin
- Federvini
- Unione Italiana Vini
- Barcelona Wine Week
- Interprofesional del Vino de España – OIVE
- Fundación Tierra de Viñedos
Beh… come una partita giocata “in casa” e praticamente senza l’arbitro…
Detto ciò, ben vengano incontri come questo che portano i risultati degli studi seri, fanno riflettere, smuovono le coscienze e forse pure la politica. Ad maiora.
fonte: MASAF – winebusiness
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