Ufficiale: il biologico diventerà legge. Approvato definitivamente il DDL 988-B che apre a un futuro ricco di progetti e sviluppo
E dopo lunghissimi dibattiti, confronti, decisioni e controdecisioni durati oltre 10 anni, il metodo per l’agricoltura biologica avrà una sua legge.
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Ormai rimanevano gli ultimi dettagli per un iter già in dirittura di arrivo da qualche settimana che non ha riservato ulteriori sorprese.
Il Parlamento ha approvato definitivamente il DDL n. 988-B: “Disposizioni per la tutela, lo sviluppo e la competitività della produzione agricola, agroalimentare e dell’acquacoltura con metodo biologico”.
Soddisfazione da parte di tutte le associazioni che si occupano di bio anche per l’estrema celerità con cui il Senato è passato, in meno di un mese, all’approvazione definitiva dopo l’ultima modifica del 9 febbraio scorso.
AIAB, AssoBio, Associazione Biodinamica, AssocertBio e FederBio esprimono pubblicamente dai propri canali un plauso per la conclusione di una norma chiave, molto attesa dal settore, sulla via della transizione ecologica dei sistemi agricoli e per l’intero comparto agroalimentare italiano.
In un comunicato congiunto precisano che l’approvazione giunge in un momento strategico e consente anche all’Italia di allinearsi alle politiche UE che, con il Green Deal, la strategia Farm to Fork e il Piano d’azione Europeo per il biologico, puntano a una crescita consistente del settore.
Grazie alla legge sarà possibile utilizzare le risorse economiche per il sostegno all’agricoltura, la promozione dei prodotti alimentari e la ricerca che l’Unione europea ha espressamente vincolato all’agricoltura biologica e biodinamica.
Il biologico rappresenta un’occasione concreta per creare opportunità di occupazione per i giovani e per lo sviluppo economico e sociale dei territori rurali, inoltre ha un ruolo centrale per il clima, per la tutela della biodiversità e per offrire soluzioni innovative per il resto dell’agricoltura.
Quale prossimo futuro ci aspetta?
Le associazioni hanno le idee abbastanza chiare perché la legge consentirà di incentivare progetti significativi come la possibile registrazione del marchio biologico “Made in Italy”, istituire distretti biologici per lo sviluppo di agricoltura ed economia dei territori rurali e adottare un Piano d’azione nazionale per favorire lo sviluppo del biologico italiano come metodo avanzato dell’approccio agroecologico.
La giornata del 23 settembre avrà così da oggi anche un reale valore istituzionale
fonte: Parlamento italiano, Federbio
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