La guida che valorizza un vitigno storico e i suoi territori di elezione: oltre 80 cantine da scoprire nella quinta edizione de I Luoghi del Cesanese
La domanda è sempre la stessa: quanti cesanese in purezza avete assaggiato nella vita? Quante volte vi siete trovati fra Roma e Frosinone in giro fra borghi e colli a contatto con storia e natura?
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La guida I Luoghi del Cesanese, giunta alla quinta edizione, è un compendio che a noi piace molto sia per la stima che nutriamo verso i colleghi che l’hanno ideata, sia perché apre una vera finestra su territori e vitivinicoltura emergenti che ancora troppo raramente si ritrovano sui media e negli eventi di settore.
Di Barolo, Montalcino e Valpolicella è piena la letteratura fra guide serie o improvvisate, recensioni di qualità o post/reel fatti alla “bell’e meglio” ma noi siamo stuzzicati soprattutto da chi porta avanti i progetti di rilancio, da chi spinge il carro senza salirci subito sopra e da chi ama le sfide sapendo di poterle combattere senza certezza di vittoria.
Il vitigno più storico della regione viene così valorizzato in una raccolta che lo racconta assieme suoi luoghi elettivi in cui dimostra tutta quella versatilità che nel bicchiere lo trasformano in vino dalle numerose sfumature sensoriali.
Presentata pochi giorni fa a Olevano Romano (RM), la guida I Luoghi del Cesanese conferma l’importanza di guardare al territorio nella sua totalità, andando a scovare piccoli produttori, giovani agli inizi, viticoltori che decidono di passare alla bottiglia.
Sono quelle cose che piacciono tanto a noi e a voi: una delle tentazioni più intriganti per gli esperti è quella di scoprire cantine emergenti che valorizzano territori di qualità ma di minor prestigio mentre fra i divertimenti più gettonati degli appassionati c’è quello di assaggiare i vini in un luogo di vacanza. Arriva l’estate e quindi… una nuova opportunità di lettura distensiva e, al tempo stesso, stimolante.
A cura di Carlo Zucchetti, Pasquale Pace ed Extrawine, la guida contiene 82 schede grafiche relative alle cantine recensite con essenziali informazioni sulla produzione e utili anche per l’enoturista. Di pregio, la descrizione geologica e storico-artistica dei territori redatta dalla geologa Maria Cristina Pratesi, che aiutano alla comprensione della materia e diventano elementi integrati e integranti per l’interpretazione dello stile di ogni produttore nelle DO Cesanese del Piglio, Affile e Olevano Romano e nelle IGP Anagni e Passerina del Frusinate.
Sono specificati in verde quei produttori che lavorano in regime biologico. Alcune aziende sono state premiate per coerenza e costanza, altre per innovazione e sostenibilità, altre ancora per valorizzazione del territorio. Gli oltre 200 vini sono stati degustati in forma anonima e valutati secondo qualità ma, principalmente, secondo il loro stato evolutivo e la godibilità nel tempo.
Per curiosità: 10 cantine hanno ricevuto il premio per coerenza e chiarezza del progetto, 2 per la capacità di promuovere il territorio e 55 vini sono stati segnalati con i “3 acini” per la loro qualità da esprimersi con il passare degli anni (qui l’elenco).
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fonte: carlozucchetti.com
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