Terzo mandato consecutivo: Giovanni Manetti riconfermato ai vertici del Consorzio Chianti Classico con i vice Colpizzi e Zingarelli. Squadra che vince…
Il lavoro dei numerosi consorzi di tutela è un’attività imprescindibile per il settore e ne siamo convinti da sempre. Il rinnovo dei vari organi direttivi è però un qualcosa che riportiamo solo in casi particolari, come quello di oggi, quando si rieleggono le cariche di strutture davvero importanti, consorzi che hanno fatto la storia del vino e che tuttora sono protagonisti attivi nella promozione e difesa del lavoro degli associati e del territorio.
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Ha evidentemente lavorato molto bene in questi anni Giovanni Manetti, eletto ieri Presidente del Consorzio Vino Chianti Classico per la terza volta.
Classe 1963, chiantigiano DOC e titolare di Fontodi (conca d’oro di Panzano), Manetti proseguirà il suo mandato in evidente continuità con quanto fatto negli scorsi sei anni affiancato, come per l’ultimo mandato, dai vicepresidenti Francesco Colpizzi (Fattoria Toscanella) e Sergio Zingarelli (Rocca delle Macìe).
La passione per il mondo del vino di Manetti, che ama definirsi viticoltore-artigiano, lo ha portato a viverne molteplici aspetti: da tecnico, da imprenditore e da partecipante attivo alla vita della denominazione, come membro del Consiglio di Amministrazione del Consorzio dal 1992, in veste di Vice Presidente dal 2012 ed infine di Presidente dal 2018.
Un lavoro che ci sentiamo di definire davvero egregio, fra istituzione e sentimento, come avemmo modo di raccontare anche noi in una recente intervista.
Lo sapete, spiritoitaliano.net è un media libero che ama dire le cose che pensa e siamo seriamente d’accordo sull’importante attività svolta dal Gallo nero in questi ultimi anni per sapersi rinnovare mantenendo intatta la sua solidità da tradizione. Nel comunicato diffuso poche ore fa, il Consorzio ricorda gli importanti traguardi raggiunti recentemente ed è, oggettivamente, roba rilevante:
- introduzione delle UGA (Unità Geografiche Aggiuntive) nel disciplinare di produzione
- aumento della quota minima di uve Sangiovese per la tipologia Gran Selezione (dall’80 al 90%) con il divieto di utilizzare, per questo vino, i vitigni internazionali
- avvio del percorso verso il riconoscimento UNESCO
- progetto per arrivare a un protocollo di sostenibilità per il futuro della denominazione
e questo senza contare – ma conta, eccome! – la costante qualità produttiva verificata nel calice e la grande capacità sia organizzativa che promozionale dimostrate in occasione delle varie manifestazioni in tour internazionale o, semplicemente, nelle Chianti Classico Collection di casa nostra.
Al netto di quelle che – opinione assolutamente nostra – immaginiamo essere le normali discussioni e i confronti (magari talvolta anche accesi) fra gli oltre 450 produttori rappresentati dal consorzio, diventa poi naturale, nel momento determinante, esprimersi all’unanimità verso una riconferma di chi ha portato, in questi ultimi anni, la denominazione a crescere in notorietà, prestigio e valore.
Un consenso arrivato delle differenti categorie rappresentate nel CdA consortile: viticoltori, vinificatori e imbottigliatori, una fiducia riconfermata alla visione strategica di Manetti che punta a una ulteriore valorizzazione del Gallo Nero sui mercati attraverso una continua ricerca della qualità del prodotto, fatta di autenticità e territorialità.
«Sono stato chiamato a rinnovare la disponibilità a guidare questo prestigioso Consorzio e sono molto contento della fiducia che tutta la compagine sociale nuovamente mi accorda» – così ha commentato Giovanni Manetti – «Accetto quindi volentieri questo impegno e, con rinnovato entusiasmo, spero di poter guidare il Consorzio e le nostre aziende socie per un altro triennio. Molte sono le sfide che ci attendono nei prossimi anni, per cui mi auguro di poter continuare con successo la strada intrapresa, contribuendo al consolidamento e alla valorizzazione ulteriore di una delle eccellenze del mondo vitivinicolo italiano e internazionale […]. Un ringraziamento particolare lo rivolgo poi a tutti i viticoltori chiantigiani: è grazie a loro, infatti, se la nostra denominazione continua ad affermarsi e a crescere a livello mondiale. Ringrazio tutti, infine, per continuare a credere nella “casa comune”, che è il nostro Consorzio. La coesione è infatti, come più volte ho sottolineato, uno dei punti di forza della nostra denominazione: uniti si vince».
“Uniti si vince“… in effetti è un leit-motiv che sentiamo sempre ripetere a ogni elezione (sia prima che dopo) in qualunque ambito. In realtà crediamo che nel Chianti Classico questo valore sia realmente percepito e, oltre ogni (il)logica da – come lo scrivente – maledetti toscani, ci sia vera consapevolezza del legame indissolubile che esiste fra un prodotto d’eccellenza, il suo territorio di produzione e la sua gente.
Questa è la composizione del nuovo Consiglio di Amministrazione del secolare Consorzio Vino Chianti Classico: Laura Bianchi (Castello di Monsanto), Luigi Giovanni Cappellini (Castello di Verrazzano), Sebastiano Capponi (Conti Capponi – Villa Calcinaia), Alessandra Casini Bindi Sergardi (Bindi Sergardi), Andrea Cecchi (Cecchi), Francesco Colpizzi (Fattoria Toscanella), Duccio Corsini (Principe Corsini – Villa Le Corti), Renzo Cotarella (Antinori), Simone François (Castello di Querceto), Angela Fronti (Istine), Giovanni Manetti (Fontodi), Tommaso Marrocchesi Marzi (Tenuta di Bibbiano), Alessandro Marzotto (Lamole di Lamole), Nicolò Mascheroni Stianti (Castello di Volpaia), Filippo Mazzei (Marchesi Mazzei), Giovanni Poggiali (Fèlsina), Enrico Pozzesi (Rodano), Francesco Ricasoli (Ricasoli), Francesco Rossi Ferrini (La Sala del Torriano), Sandro Sartor (Ruffino), Sergio Zingarelli (Rocca delle Macìe).
Al presidente Manetti, ai vicepresidenti Colpizzi e Zingarelli, al nuovo CdA e a tutto il Gallo nero arrivi il miglior augurio di spiritoitaliano.net per un fattivo lavoro e tanti nuovi successi.
fonte: Uff stampa Consorzio Vino Chianti Classico
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