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La Cina reagisce e punisce il brandy

Importare brandy e Cognac in Cina adesso può costare oltre il 30%. Antidumping del Dragone in risposta all’UE e in borsa arriva il colpo.


C’era da aspettarselo ma in pochi si attendevano una presa di posizione così rigida arrivata ieri dall’Estremo oriente.


[si legge, più o meno, in: 3 minuti]

Si era già capito un mesetto fa e la misura arriva subito dopo i dazi che Bruxelles ha deciso di imporre, per cinque anni alle importazioni di auto elettriche cinesi.

Il Ministero del Commercio della Cina ha così annunciato che, a partire dal prossimo venerdì 11 ottobre, introdurrà a sua volta dei dazi sulle importazioni di brandy proveniente dall’Unione Europea. La decisione arriva, ufficialmente, come provvedimento anti-dumping ma non è certamente un sogno quella sensazione che ci sia sotto una volontà di reagire a quanto deciso dalle nostre politiche continentali.

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image by: Pete Linforth

Gli importatori cinesi di brandy europeo – e dentro la voce brandy europeo, leggeteci soprattutto Cognac – saranno così costretti a dover pagare un prezzo maggiorato e ciò, inevitabilmente, condizionerà il mercato – e che mercato! – dopo che negli anni si erano cercate le strade giuste per proseguire nello sviluppo con importanti stanziamenti e iniziative (anche solamente italiane).

I correttivi economici non saranno generalizzati ma mirati sulla base del movimento commerciale che ogni brand realizza nel Paese del Dragone. Per fare alcuni esempi: si va dalla tassazione del +30,6% per Martell al +34,8% sui prezzi per Courvosier, al +38,1% per il Remy Martin finendo al +39,0% che si vedrà imposto chi importerà in Cina il Cognac Hennessy.

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credits: Publikmagneten

Le borse non l’hanno presa bene: a Parigi, Remy Cointreau ha perso oltre il 5%, Pernod Ricard è sceso di oltre 4 punti e altrettanto (più o meno) è accaduto a LVMH (Luis Vuitton Moet Hennessy). La nostra Campari (che a primavera aveva annunciato festante l’acquisizione del marchio Courvoisier) ha lasciato sul campo del FTSE milanese solo l’1,66% evidentemente coperta da altri brand del Gruppo che viaggiano a meraviglia.


Olof Gill, portavoce della Commissione Europea per il commercio e l’agricoltura, ha annunciato che si ricorrerà al World Trade Organization (WTO) per difendere i nostri interessi. Questo il suo post su X: «The @EU_Commission will challenge at @wto the announced imposition of provisional antidumping measures by China on imports of brandy from EU. We believe that these measures are unfounded, and we are determined to defend EU industry against abuse of trade defence instruments».

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credits: Vilius Kukanauskas (AI gen.)

Come andrà a finire? Ve lo faremo sicuramente sapere ma un’idea ce la siamo già fatta: per stuzzicare il Dragone serve avere la giusta corazza protettiva.


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fonte: China MofCom, Il Sole 24 ore, Teleborsa
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