Come è andata con il Moscow Mule? Siete nuovamente pronti per mettervi alla prova a casa in attesa della agognata Fase3? Avete a disposizione tutto il necessario casalingo suggerito nel nostro articolo introduttivo del #facciamoliacasa?
Date, se volete, ancora qualche sguardo alle nostre indicazioni, questa volta in più rispetto al solito avremo bisogno di un frullatore.
Serviranno davvero pochi strumenti per questo “minimal challenge” destinato a tutti gli inguaribili amanti dei cocktail.
BELLINI, la ricetta semplice a casa
Ingredienti :
- 1 parte di purea di pesca bianca
- 2 parti di prosecco
Questo drink semplicissimo nella preparazione deve tutto il suo sapore e la sua struttura agli ingredienti di base e per questo, nonostante possa sembravi più semplice, lasciate perdere il succo di pesca preconfezionato.
La pesca fresca darà tutta un’altra anima al Bellini, in particolare, seguendo la ricetta originale di Giuseppe Cipriani, la pesca bianca.
In un frullatore mettete una pesca sbucciata e tagliata a pezzi, mezzo cucchiaino di zucchero, qualche goccia di limone e un lampone.
Questo dei lamponi è un classico “trucchetto da barman”: il lampone infatti modificherà e manterrà più a lungo il colore rosato della vostra purea che altrimenti virerebbe verso un poco gradevole marrone, senza tuttavia modificarne sensibilmente il gusto.
Filtrate la purea aiutandovi con un cucchiaino attraverso un colino.
Lasciate in frigorifero il vino e il bicchiere a raffreddare: sarà particolarmente importante in questo caso, visto che il Bellini si serve senza ghiaccio.
Per quanto riguarda la scelta del bicchiere di servizio potete sbizzarrirvi: potete infatti utilizzare un flute o una coppa da champagne, oppure anche un piccolo tumbler così come ancora si vede sul bancone dell’Harry’s Bar a Venezia.
Direttamente nel bicchiere ben freddo, aggiungete 1 tazzina da caffè di purea fresca e 1 tazzina di Prosecco, mescolate bene con un cucchiaino e poi aggiungete una seconda tazzina di Prosecco, mescolando appena.
Suddividere in due parti l’aggiunta del vino vi permetterà sia di amalgamare bene gli ingredienti, che di mantenere vivida la bollicina del vino.
variazioni
Esistono alcune varianti del Bellini, tradizionalmente legate alla stagionalità della frutta. Ognuna di esse si compone con la stessa struttura e con le stesse proporzioni del capostipite, semplicemente sostituendo la componente di frutta alla base.
- Rossini: purea di fragole e prosecco
- Puccini: succo di mandarino e prosecco
- Tintoretto: succo di melograno e prosecco
Di nuovo, per ognuna di queste varianti vige la regola di utilizzare esclusivamente ingredienti freschi e stagionali.
cenni storici
Il cocktail Bellini, dedicato all’omonimo pittore veneziano, nasce nel 1948 dalle mani di Giuseppe Cipriani all’Harry’s Bar di Venezia, uno dei più importanti bar italiani, che ha fatto notizia anche recentemente per la forte denuncia di Arrigo Cipriani, figlio di Giuseppe, e per la decisione di non riaprire l’Harry’s dopo ben 91 anni di storia.
Giuseppe Cipriani nel 1927 conobbe Harry Pickering a Venezia e lo aiutò a rientrare in patria prestandogli 10.000 lire. Qualche anno dopo, nel 1931, Harry tornò a Venezia per saldare il debito e restituì a Giuseppe la cospicua somma di 30.000 lire.
Con quella cifra Giuseppe rilevò in Calle Vallaresso, vicino piazza San Marco, un vecchio deposito di cordami dove decise di aprire un bar intitolato all’amico, il primo di una lunga serie di successi.
Un luogo divenuto iconico negli anni, ritrovo veneziano di artisti, personaggi e scrittori del calibro di Ernest Hemingway, Gary Cooper, Joe Di Maggio, Truman Capote, Orson Welles e Peggy Guggenheim: “perché qui ci devono venire apposta e non perché ci passano davanti” come amava dire il suo fondatore.
Ci rivedremo presto con il prossimo drink e nel frattempo fateci sapere comunque come è andata (anche postando foto sulle nostre pagine Facebook) e poi… soprattutto… SALUTE!
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