Come è andata con il Milano-Torino? Siete nuovamente pronti per mettervi alla prova a casa in attesa della agognata Fase3? Avete a disposizione tutto il necessario casalingo suggerito nel nostro articolo introduttivo del #facciamoliacasa?
Date, se volete, ancora qualche sguardo alle nostre indicazioni.
Serviranno davvero pochi oggetti per questo “minimal challenge” destinato a tutti gli inguaribili amanti dei cocktail. Occhio al ghiaccio e poi VIA! con ricetta e qualche aneddoto storico del MOSCOW MULE
MOSCOW MULE, la ricetta semplice a casa
Ingredienti :
- 2 parti di Vodka
- 1 parte di succo di lime
- top di ginger beer
Prima di cominciare sfatiamo un falso mito: il cetriolo non c’entra niente con la ricetta originale del Moscow Mule, in nessuna sua forma o manifestazione, sia esso fresco o in versione sciroppo, si tratta solo di una tendenza, di una moda, dilagata in molti bar negli ultimi anni.
Se avete in casa la tipica tazza di rame da Moscow Mule potete preparare direttamente lì il cocktail, altrimenti potete usare un tumbler basso molto capiente o ancora meglio un tumbler alto. In mancanza di altro usate una tazza da colazione bella capiente.
Aggiungete il ghiaccio nel bicchiere precedentemente messo a raffreddare in frigo, versate 1 tazzina da caffè di vodka, mezza tazzina di succo di lime o succo di limone e colmate con il ginger beer, mescolate delicatamente con il cucchiaino e il drink è pronto.
Guarnite a piacere con una fettina di lime e se gradite un ciuffetto di menta.
variazioni
Tradizionalmente la ricetta di questo drink prevede l’uso di vodka come distillato di base, ma niente vieta di cimentarvi con dei piccoli twist on classic sostituendo la vodka per esempio con il gin per ottenere un London Mule, o perché no, con del tequila e bervi un Mexican Mule.
A proposito di variazioni sul classico se siete come me appassionati cultori di serie televisive ricorderete alcune note apparizioni di questo drink in serie come Mad Men, Orange is the new black e Better call Saul.
Potete provare anche la versione proposta dal sito della serie Mad Men aggiungendo alla ricetta base due cucchiaini di sciroppo di zucchero: il risultato sarà un po’ più dolce della ricetta classica.
cenni storici
Il Moscow mule è in realtà tornato alla ribalta dei banconi di mezzo mondo nell’ultimo decennio, fino alla sua consacrazione nel 2016 quando la fondazione Tales of the Cocktail lo ha nominato cocktail dell’anno.
La sua storia inizia nel 1947 dall’incontro di tre uomini con la necessità di vendere i loro prodotti: John Martin , responsabile di un grosso distributore di bevande alcoliche e cibo, Jack Morgan, produttore di bibite fra le quali spiccava la poco conosciuta e venduta Ginger Beer e Rudolf Kunett presidente della Smirnoff America.
La vodka all’epoca non godeva di buona fama date le sue origini russe e i tentativi di piazzarla sul nascente mercato post Proibizionismo non stavano funzionando.
Il Moscow Mule è il risultato di un’incredibile iniziativa di marketing ante litteram: mettere insieme due prodotti fino a quel momento snobbati e inservibili creando un prodotto nuovo, iconico e reso desiderabile dalla pubblicità.
I tre uomini d’affari infatti iniziarono a promuovere il drink comprando intere pagine di giornale riempiendole di foto di consumatori del “Mulo”, innescando così un effetto generalizzato di emulazione da parte della clientela che sperava in un’apparizione su quelle pagine. Fino poi a scritturare un testimonial d’eccellenza come Woody Allen.
Anche la scelta della tazza di rame, elemento rivoluzionario all’epoca, che contribuiva a dare personalità al cocktail che non veniva servito nel solito tumbler o nella solita coppetta, fu una trovata assolutamente geniale: queste stravaganti tazze facevano parte di uno stock di magazzino invenduto di Sophie Berezinski, un’amica di Morgan.
Ci rivedremo presto con il prossimo drink, il Garibaldi. Tenete a portata di mano la bottiglia di Campari!
Fateci sapere comunque come è andata (anche postando foto sulle nostre pagine Facebook) e poi… soprattutto… SALUTE!
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photo credits: Miguel Maldonado