Una guida che valorizza un vitigno nelle sue declinazioni territoriali. 86 cantine da scoprire nella nuova I Luoghi del Cesanese 2023
Il fatto che la presentazione sia avvenuta oltre un mese fa riteniamo non ne sminuisca affatto l’interesse per voi lettori di pagine web e carta buona.
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Una delle tentazioni più intriganti per gli esperti è quella di scoprire cantine emergenti che valorizzano territori di qualità ma di minor prestigio. Uno dei divertimenti più gettonati per gli appassionati è quello di assaggiare i vini di un luogo in cui si fa vacanza.
Quanti cesanese in purezza avete assaggiato nella vita? Quante volte vi siete trovati fra Roma e Frosinone in giro fra borghi e colli a contatto con storia e natura?
Di Barolo, Montalcino e Valpolicella è piena la letteratura fra guide serie o improvvisate, recensioni di qualità o post/reel fatti alla “bell’e meglio”.
Noi siamo stuzzicati da chi porta avanti i progetti di rilancio, da chi spinge il carro senza salirci subito sopra e da chi ama le sfide sapendo di poterle combattere senza certezza di vittoria.
Ecco perché vi proponiamo una guida che, tra l’altro, arriva in estate con tutte le opportunità di lettura e relax vacanziero che sappiamo.
Alla base c’è comunque la stima per il collega Carlo Zucchetti e per il suo serio progetto editoriale (ad averne…) e superiamo le ipotetiche reticenze da concorrenza certi che la slealtà è un concetto che non gli appartiene ma, soprattutto, sicuri del rispetto che nutriamo per il suo lavoro.
La guida I Luoghi del Cesanese 2023, giunta alla quarta edizione, è stata presentata durante la manifestazione Vinointorno a Olevano Romano ed è una raccolta che valorizza l’uva cesanese e quei suoi luoghi elettivi in cui dimostra tutta quella versatilità che nel bicchiere la trasformano in vino dalle numerose sfumature e particolarità.
All’interno, oltre 150 vini valutati con competenza inseriti all’interno di 86 schede grafiche relative alle aziende recensite con informazioni utili come il tipo di agricoltura praticata, la superficie vitata, il numero bottiglie prodotte, la segnalazione in caso di agriturismo o foresteria e la disponibilità per visite in cantina o vendita diretta.
Curata da Carlo Zucchetti e Pasquale Pace, I Luoghi del Cesanese diventa così un viaggio degustativo tra vigneti e produttori attraverso i territori delle DOP Piglio, Olevano Romano e Affile non escludendo anche le IGT Anagni e Passerina del frusinate.
Da qualche anno il Cesanese, vitgno già noto agli antichi romani, sta vivendo una rinascita grazie a vignaioli più consapevoli e alla sempre importante divulgazione. Nel mondo degli appassionati è così cresciuto il desiderio di conoscenza non solo della semplice bevanda vino ma anche del suolo e del rapporto con la vite tanto caro ai produttori moderni. Per questo la guida riporta degli essenziali riferimenti geologici e storici dei territori, redatti dalla geologa Maria Cristina Pratesi, che aiutano alla comprensione della materia e diventano elementi integrati e integranti dello stile di ogni produttore.
Se parliamo di modernità, interessante (fra l’iconografia varia utilizzata nel testo) l’introduzione del simbolo della Nouvelle Vague enologica: una grafica che rappresente tutte quelle istanze innovative che in vario modo si pongono di fronte al vino e alla viticoltura in maniera differente rispetto alla convenzione, una presa di distanza dalla norma fatta dai vari vignaioli con scelte estremamente attente alla sostenibilità ambientale e sociale, alla fertilità del suolo, alla pianta e al mantenimento dell’espressione territoriale.
E’ una chiave interpretativa forte e ragionata, confermata dalla scelta della redazione di segnalare in verde il nome dei produttori che lavorano in regime biologico (circa il 40% dei produttori in guida, con punte del 60% per l’areale Piglio).
La pubblicazione, oltre a puntare alla tutela del Cesanese e dei vitigni storici come Passerina e Ottonese, strizza chiaramente l’occhio all’enoturismo e stimola al viaggio in questa porzione di Lazio, fra le province di Roma e Frosinone, fotografando d’insieme un territorio senza voler forzatamente essere mero elemento giudicante di un prodotto bensì un semplice manuale inclusivo e ricognitivo di luoghi che sanno offrire e raccontare una tradizione con livelli qualitativi sempre più crescenti.
Per vostra curiosità: 7 cantine hanno ricevuto il premio per coerenza e chiarezza del progetto, 2 per la capacità di promuovere il territorio e 48 vini sono stati segnalati con i “3 acini” per la loro qualità da esprimersi con il passare degli anni.
fonte: carlozucchetti.com
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