Cresce l’interesse estero e l’export per grappa e spirits italiani. Lo confermano i dati presentati all’evento “Born to be Great” di Assodistil
Circa 151 milioni di euro: una cifra importante e altamente significativa se la pensiamo riferita al valore degli spirits italiani a marchio IG
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E’ partito da questa consapevolezza l’evento “Distillati Made in Italy: Born to be Great” organizzato qualche da Assodistil che ha portato in Italia molti operatori esteri del settore F&B. Una iniziativa che, come precisato dal Direttore Sandro Cobror ha mirato a: «a promuovere la conoscenza dei distillati Made in Italy con l’obiettivo di aprire nuove opportunità di mercato».
Un export che pare funzionare bene, comunque in crescita e con risultati eccellenti soprattutto sul mercato tedesco (che rappresenta il 54% del market share totale.) in Giappone e negli USA (rispettivamente +40% e +39% nel confronto temporale 2022/2019).
Risultati che arrivano grazie alla qualità e alla conoscenza dei prodotti. Non a caso, nei prossimi giorni, la delegazione internazionale ospite di Assodistil visiterà alcune distillerie per apprezzare e “toccare con mano” sia territori che la filiera operativa.
Sono oggi 35 le denominazioni italiane a marchio IG, di cui 27 distillati, e Assodistil riveste un ruolo essenziale come “motore” propulsivo e importante baluardo a difesa trasversale delle attività. Le parole di Cesare Mazzetti, presidente del Comitato Acquaviti e liquori di Assodistil sono chiare: «L’Associazione rappresenta il 95 per cento della produzione italiana di distillati, annoverando tra i propri Soci i più grandi operatori del settore, ma anche molte piccole aziende di dimensione familiare. Siamo schierati per la difesa e la promozione delle bevande spiritose italiane, che ben si addicono allo stile di bere moderato da noi fortemente sostenuto, in contrapposizione al dannoso “binge drinking” che fa male non solo alla salute dei consumatori, ma anche all’immagine del settore».
Ma non c’è solo l’estero, perché durante l’incontro il centro studi Nomisma ha presentato un focus dedicato alle abitudini di consumo in Italia legate alla Grappa. Il 30% della popolazione italiana tra i 18 e i 65 anni consuma grappa. Di questi il 46% preferisce gustarla fuori casa o al ristorante (30%) o al bar al pub (16%). Gli amanti di questo distillato preferiscono assaporarla in compagnia (88%) e in particolare con gli amici (49%) con un 35% che sarebbe interessato a sperimentare cocktail a base di Grappa.
Un momento quindi positivo per grappa e spiriti nazionali, sia sul mercato interno che fuori confine grazie anche alla collaborazione con ICE – Italian Trade Agency che, come ha precisato Brunella Saccone (Ufficio Agroalimentare e Vini ICE): «dal 2017 lavora in modo mirato e incisivo sulla promozione di spirits e distillati, con il duplice obiettivo di aumentare le occasioni di export per le aziende e radicare nella percezione estera l’idea che anche questo prodotto, come già il vino e il cibo, è profondamente legato al territorio, alle sue botaniche, a una sapienza generazionale tipicamente italiana».
I risultati si vedono, lo ha confermato anche Emanuele Di Faustino di Nomisma i cui dati attestano una crescita per l’export della grappa del +32% nel quadriennio 2019-2022 a fronte di un sensibile calo nel primo semestre 2023 da ricondurre però alla morsa dell’inflazione e al rallentamento economico che ha colpito gran parte dei mercati di export (Germania in primis).
fonti: Assodistil
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