l’antitrust stoppa il nutriscore


L’Autorita Garante della Concorrenza e del Mercato blocca il nutriscore sugli scaffali in Italia. Obblighi imposti a tre importanti catene di distribuzione alimentare


Sarà ancora lunga la battaglia, almeno fino a quando l’Europa non deciderà una linea a cui uniformarsi.


[si legge (più o meno) in: 4 minuti]


Nutriscore vs Nutrinform battery sarà una delle sfide continentali più infuocate dei prossimi mesi e sappiamo bene quanto questo sistema di etichettatura possa condizionare il mondo degli alcolici.


Dallo scorso inverno stiamo seguendo con molta attenzione ogni sviluppo significativo della questione e pochi giorni fa anche l’Italia, in assenza di direttive comunitarie, ha fatto capire di comandare a casa propria.

Ricordate cos’è il Nutriscore?


Nutriscore


Spirito Italiano nutriscore nutrinform antitrust

Ricordiamo intanto che il sistema Nutriscore è un sistema di etichettatura per gli alimenti implementato per la prima volta in Francia nel 2017 sulla base del lavoro del team del Prof. Serge Hercberg, dell’Agenzia nazionale per la sicurezza sanitaria francese (ANSES) e del Consiglio superiore per la salute pubblica francese (HCSP).

Un sistema piaciuto anche a Belgio, Svizzera, Germania, Spagna, Paesi Bassi e Lussemburgo, che graficamente ricorda molto quello dell’etichetta energetica, che attualmente va dalla classe “A” alla “E” ma per cui qualcuno ha paventato l’ipotesi di una integrazione aggiungendo una letterina “F” per gli alcolici…



Nutrinform battery


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Per affrontare la stessa problematica legata all’etichettatura nutrizionale prevista dal Regolamento (UE) 1169/2011, l’Italia ha invece elaborato lo schema Nutrinform battery che permette di rappresentare graficamente in etichetta la percentuale assunta di energia e nutrienti rispetto alla porzione di consumo consigliata dell’alimento.


Forse meno intuitivo ma certamente più informativo e completo di una semplice classificazione.



L’Antitrust


Ecco che nelle settimane scorse sono state pizzicate alcune aziende che in Italia hanno messo sullo scaffale prodotti confezionati in incarti con il Nutriscore.


Volenti o nolenti ma certamente in buona fede, le catene di vendita sono state obbligate dall’Antitrust a fermarsi subito.

Antitrust” è il nome con cui comunemente viene chiamata l’Autorita’ Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) e con il bollettino del 1° agosto ha ufficializzato le decisioni prese verso Carrefour, Pescanova, Weetabix e Valsoia (che in Italia distribuisce i prodotti a marchio Weetabix e Alpen).


Il fatto che i prodotti in questione non fossero vino o superalcolici non significa che la decisione debba passare inosservata, anzi! Tutto ciò va considerato una immediata tutela al rispetto del mercato e del consumatore italiano al primo campanello d’allarme.


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Niente NutriScore in etichetta sul mercato italiano per i prodotti commissionati da Carrefour (e le sue GS e Interdis) e commercializzati, in Italia o all’estero, con indicazione in etichetta di GS S.p.A.
sui prodotti stessi.


Carrefour non potrà apporre il Nutriscore sui prodotti DOP, IGP, STG, PAT, su quelli della tradizione gastronomica italiana (salumi, formaggi, olio di oliva) a prescindere dal luogo di produzione e anche su quelli a a marchio Terre d’Italia.

Anche per alcuni cereali Weetabix e Alpen dovranno essere presi provvedimenti per adattare la confezione oppure per il ritiro dal mercato nazionale (come già avvenuto per la linea “avena”.)

Anche Pescanova ha già bloccato la distribuzione dei lotti di fishburger i cui imballi presentavano il Nutriscore.


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Registriamo a tal scopo anche le parole su agricolae.eu di Carlo Piccinini (Alleanza Cooperative Agroalimentari): «L’etichetta Nutriscore non aiuta il consumatore ed è pericolosa per il suo eccesso di semplificazione nella classificazione della qualità nutrizionale degli alimenti. E’ positivo che la recente delibera dell’Antitrust abbia chiarito ai consumatori che si tratti di un sistema di classificazione non obbligatorio.

Ad oggi manca una scelta e regolamentazione in materia e l’Italia si è fatta promotrice di un sistema alternativo come il NutrInform battery che, a differenza del Nutriscore, non ha l’ambizione di esprimere un giudizio complessivo sull’alimento, bensì di informare sui singoli nutrienti dei vari prodotti».





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fonti: AGCM, Agricola.eu

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