Si conferma uno degli eventi che ancora “meritano”. Viaggio spazio-tempo nell’evoluzione del vino: Life of Wine, XIII ed.
Domenica 24 novembre 2024 presso l’Hotel Villa Pamphili di Roma operatori di settore, giornalisti, comunicatori del vino e winelover si sono dati appuntamento per un vero e proprio viaggio nello spazio e nel tempo, alla scoperta del vino che si evolve, si raffina e si completa.
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Organizzato da Roberta Perna, con Marco Ghelfi e Maurizio Valeriani, Life of Wine si è affermato ormai come un appuntamento imperdibile tra gli eventi della Capitale.
Iniziato alle 10:00, con ingresso riservato a stampa, operatori, sommelier, si è aperto poi al pubblico dalle 13:30. Si è riscontrata gran partecipazione già all’apertura per un totale di circa 600 presenze.
Con oltre 200 vecchie annate e più di 300 etichette in degustazione, Life of Wine ha offerto un viaggio unico nell’evoluzione del vino, riportando i partecipanti indietro fino agli anni 2000. Le circa 40 aziende partecipanti hanno presentato almeno tre annate per etichetta: due meno recenti e l’attuale in commercio.
In eventi come questo le lancette dell’orologio analogico sembrano girare a un ritmo più veloce e ti ritrovi inevitabilmente a girare fra i banchi con l’oggettivo imbarazzo della scelta sulla base del tuo programma di massima e del tempo a disposizione. Un piccolo viaggio esplicativo, da nord a sud, siamo riusciti comunque a farlo in serenità e appagamento e in più: un fuori programma con un trio di campioni davvero molto interessanti.
A voi il nostro Life of Wine 2024 nei risvolti più significativi con un breve “fuori programma” e, al termine, le nostre (molto positive) conclusioni sull’evento in sé.
Gli assaggi
NORD, Veneto – Gini
Da sempre impegnati ad ascoltare la natura, interpretarla e soprattutto far parlare le uve. Gini coltiva vigne che hanno mediamente circa 85 anni e i loro acini sono capaci di donarci bianchi di straordinaria longevità.
La Frosca, Soave classico DOC, prende il nome dalla collina vulcanica su cui si trovano i vigneti di garganega di oltre 90 anni. Solo acciaio. In degustazione l’annata 2021, buona freschezza con note di frutta bianca e sentori tropicali. La 2015 viene offerta in formato magnum perdendo leggermente in acidità rispetto alla precedente annata ma guadagnandone decisamente in termini di equilibrio e sorso.
Da viti prefillosseriche mediamente di 130 anni invece il Contrada Salvarenza, Soave Classico DOC maturato in botti grandi. L’annata 2021 è forse ancora troppo giovane. La 2012, che è stata molto piovosa nei mesi estivi ma cortese a ridosso del raccolto, ci regala un calice più rotondo e moderatamente terziarizzato. Il millesimo 2009 invece è stato decisamene caldo e porta in bocca una buona intensità con frutto in esplosione, note empireumatiche, richiami sapidi e una discreta generosità alcolica. Interessanti le note fruttate e balsamiche del Pinot nero Campo alle more 2008, con tannino dolce e levigato.
CENTRO, Abruzzo – Faraone
Viticoltori dal 1930, dal 1970 imbottigliatori dei vini della tradizione e dal 1983 produttori del primo metodo classico della regione. Siamo molto vicini a Giulianova, nel teramano, dove il trebbiano può venir chiamato trebbiano campolese o trebbiano di Teramo.
Podere Santa Maria dell’Arco: un Trebbiano d’Abruzzo 2023 che matura sulle fecce per 6 mesi ed è delicato ma di personalità nonostante l’annata difficile a causa di peronospora e oidio. La 2019 risulta più armonica della precedente, mentre la 2013 è pulita e morbida, con note di terziarizzazione molto interessanti.
CENTRO, Abruzzo – Cerulli Spinozzi
Siamo a Canzano, nell’entroterra Teramano dove Cerulli Spinozzi conduce le sue vigne sia con sistemi tradizionali a pergola che con sistemi più innovativi ibridi.
Cortalto, Colli Aprutini pecorino IGT, vinifica anch’esso totalmente in acciao. L’annata 2022 è ancora troppo scomposta e necessita di integrazione, cosa che si verifica perfettamente con la 2020. L’annata 2019 è ricca, sapida e dal sorso deciso.
Il MdA Colline Teramane di entrambe le aziende è stato degustato in parallelo: 2017 di Faraone, 2012 di Cerulli Spinozzi, 2007 di Faraone. Tutti molto paradigmatici con grande generosità alcolica e fittezza tannica mai disubbidiente.
SUD, Basilicata – Cantine di Venosa
Due aglianico in degustazione da suoli decisamente vulcanici per questa importante e nota realtà del sud Italia.
Verbo, Aglianico del Vulture 2021 da vigne di 10/20 anni, affinato in rovere per 12 mesi, caldo e profumato.
Gesualdo invece, in onore del principe dei musici nativo di Venosa, da vigne di 45 anni, acciaio e legno, nelle annate 2019 e 2020: raffinato al naso con sentori di prugna, ciliegia e liquirizia. Ancora poco apprezzabile la differenza tra le evoluzioni di queste annate, servirà tempo e distanza negli anni per analizzarli bene nelle loro peculiarità distintive.
ISOLE, Sardegna – Santadi
Focus sul Villa di Chiesa, Valli di Porto Pino IGT di Santadi da vigne vecchie di vermentino (60%) e chardonnay (40%) con fermentazione e affinamento in barrique per 5/6 mesi.
Paglierino brillante con riflessi dorati, banana e agrumi per la 2023. Fresca e sapida, con note di erbette e resina la 2021. La 2019 diminuisce in freschezza, con discreta speziatura è più inebriante all’olfatto, che è più appagante del gusto.
Un calice di Terre Brune e di Rocca Rubia, Carignano del Sulcis non si disdegnano soprattutto come appagamento a fine degustazione.
Fuori Programma
Degustati in una piccola saletta da soli 10 posti, hanno rappresentato la vera e propria chicca dell’evento. Il gusto, libero di esplorare, è andato più che altro alla ricerca di conferme.
Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane DOCG Terre migliori, millesimo 2004, di Cerulli Spinozzi: ancora vivissimo e dal tannino suadente e levigato. Sorso generoso e mai troppo invadente. Lungo, ricco e gentile.
Campania Greco bianco IGT Fuori Limite – Le vecchie vigne 2013 di Traerte Vadiaperti: erba essiccata e note mentolate, ottima sostanza con buona persistenza.
Trebbiano d’Abruzzo DOC Le Vigne 2012 Faraone: giallo oro con note di tostatura e burro fuso. Probabilmente il migliore assaggio della giornata.
Conclusioni
Ci sono tanti vini che con il tempo migliorano (molti li abbiamo scoperti proprio qua) e ci sono altrettanti eventi sul “vino che con il tempo migliora”. Gli eventi che con il tempo migliorano invece sono relativamente pochi e Life of Wine è decisamente uno di questi pochi. Anche la prossima edizione, almeno per noi, sarà da non perdere.
da Roma, per spiritoitaliano.net Salvatore Stanco |
foto: Salvatore Stanco
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