L’Anteprima della Costa Toscana brilla più per le masterclass che per la logistica. Lucca rimane un riferimento. La nostra Super-10 in bianco


Lucca, la “signora dall’arborato cerchio“, ospita la XXII edizione di Anteprima Vini della Costa.


[si legge (più o meno) in: 4 minuti]


La manifestazione, anche quest’anno allestita al Real Collegio, è l’evento di presentazione delle nuove annate di aziende della fascia costiera – e anche un po’ più all’interno – della Toscana, dalla provincia di Massa alla provincia di Grosseto.


Spirito Italiano eccopinò appennino barga
foto: Mikalu86

L’Associazione Gran Cru della Costa Toscana, con il Presidente Duccio Corsini, conta 65 associati ed è la promotrice dell’evento, che quest’anno spalanca le porte all’enogastronomia con la rassegna Condi-Menti e che ha visto la partecipazione dei due chef lucchesi star televisive Damiano Carrara e Cristiano Tomei.


Le aziende espositrici sono state 69, nonostante tante piccole realtà della provincia ospite (e probabilmente anche delle altre zone) siano state assenti, penalizzate forse dagli alti costi di partecipazione.


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foto: LT©

Ringrazio l’organizzazione per aver concesso agli addetti stampa l’opportunità di accedere alla manifestazione: peccato che la sala stampa fosse completamente spoglia, sprovvista di bicchieri, tovagliette e sputacchiere


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foto: LT©

La presenza di un unico elenco dei vini in degustazione, da scambiare tra colleghi, ha inoltre rallentato la richiesta ai sommelier, già penalizzati per dover accedere ai singoli banchi ogni volta che dovevano rispondere alle richieste di assaggi.

Il tutto ha oggettivamente impedito la possibilità di degustare più campioni, nonostante l’apprezzata competenza dei sommelier in servizio.



A tal proposito, un sentito ringraziamento va proprio a loro, sommelier Ais e Fisar, che si sono suddivise le attività con la consueta impeccabile professionalità – bello vedere la presenza di entrambe le associazioni nell’evento locale più importante dell’anno – .


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foto: LT©

complimenti chef!


Le numerose masterclass proposte dall’organizzazione hanno avuto in comune l’argomento cibo-vino, interpretato sotto diverse forme dai due famosi chef lucchesi Tomei e Carrara, moderati da Eleonora Cozzella.


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courtesy Clip Comunicare

Ho avuto l’opportunità di partecipare a “Cibo Vino e Accoglienza“, con chef Tomei che ha esaltato il concetto di vecchia osteria ospitando i partecipanti a un lungo tavolo comune, dove chiunque potesse confrontarsi in un’amabile chiacchierata proprio come tra amici tra i quali Leonardo Romanelli, altro personaggio televisivo che ha contribuito alla conversazione sul concetto di oste e ospitalità ristorativa.


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foto: LT©

Gli argomenti sono passati dal costo del vetro e la sua riciclabilità, all’importanza del vino in cucina, alla seriosità dei moderni degustatori, spesso privi di semplicità nel raccontare il vino, citando Veronelli con una delle sue frasi “il vino deve essere capito senza troppo riflettere”.


La degustazione ha avuto come protagonisti due eccellenti piatti di chef Tomei, coronati da un insolito assaggio di gelato di riduzione di brasato di manzo, e altrettanto eccellenti abbinamenti offerti da Podere Fedespina, Fattoria Varramista e Tenuta di Valgiano: un’esperienza sensoriale che vale la pena di essere raccontata.


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foto: LT©

Il filetto di daino al ginepro in oliocottura su purè di patate “50/50” (percentuali di patate e burro) in abbinamento con Fedespina 2019, Pinot Noir di vigne vecchie la cui freschezza si contrapponeva perfettamente alla delicata grassezza del purè e il lieve tannino e le note profumate di cioccolato e tabacco accompagnavano i sensi aromatici della carne.


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I “matuffi” (polenta di mais morbida) conditi – vero e proprio mio ricordo d’infanzia – con seppie e carciofi che la Syrah 2019 di Varramista ha gestito ottimamente accompagnandoli con una freschezza in armonia con la morbidezza, speziata e varietale, del tannino vellutato che è riuscito persino a integrare la presenza dei carciofi.

Il Tenute di Valgiano 2016 nella sua versatile eccellenza era ben abbinabile con entrambi i piatti, è stato infatti divertente testare le combinazioni incrociate.


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foto: LT©

Le mie sinapsi piuttosto provinciali sono state però sconvolte dallo sperimentale assaggio del gelato di riduzione di brasato di manzo proposto dalla Gelateria Cremeria Emma di Viareggio: si sa che l’abbinamento del vino col gelato è quasi sempre impossibile, a causa soprattutto della temperatura del gelato stesso ma anche dalla dolcezza dei singoli gusti.

In questo caso, la Syrah di Varramista si è rivelata in perfetto bilanciamento con l’intrigante gusto carnivoro, altamente aromatico, e con una tendenza dolce che dolcezza non era, ammortizzandone la sensazione di freddo e spiccando le note di umami alla massima potenza.


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la selezione super-10 in bianco



A questo punto della narrazione direi che è giunto il momento di parlare delle degustazioni.


Le ultime due annate sono state molto calde, quindi per i produttori è stato facile limitare i trattamenti in vigna e vendemmiare uve ben mature, ma anche difficile gestire i livelli di acidità.


L’abilità dei singoli ha prodotto vini più interessanti di altri; di alcuni di essi parleremo più in dettaglio, non di tutti purtroppo, in quanto non c’è stata la possibilità temporale di degustare tutte le cantine né tutti i vini presentati.


Due premesse sono doverose: la mia è una smodata passione per i vini macerati; inoltre, indicativo è il fatto che molti dei bianchi degustati non fossero di ultima vendemmia, segno che tante aziende preferiscono affinamenti più lunghi anche per vini cosiddetti ‘semplici’. Ecco quindi la mia personalissima (e purtroppo limitata) super-ten:


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foto: LT©

Le Secche “vino bianco utopico” 2019 Il Paradiso dei Conigli – Isola del Giglio (GR)
(ansonica)

Vinificazione a raspo intero in grès porcellanato. Color ambra antica, che sembra incastonata nell’oro rosso al quale ruba la luminosità. Profumi di agrumi rossi canditi e della loro scorza e mandorla amara invogliante  la beva, paradosso di morbidezza e sapidità spinta, con un’astringenza amaricante che lascia la bocca tersa e asciutta. Il sole isolano regala un degno macerato di lunga persistenza. La mia curiosità di concetto di ‘utopico’ non è ancora stata soddisfatta.


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Donna Paola 2020 Cantina Biagiotti – Lucca
(trebbiano, vermentino, malvasia, moscato)

Dieci giorni sulle bucce regalano il giallo oro e la leggera tannicità che l’evoluzione ancora non spegne. Intensità, complessità, pulizia e piacevolezza: teniamoli d’occhio, ci riserveranno sorprese.


Aedo 2021 A.A. Pascale Francesca – Fosdinovo (MS)
(vermentino)

Anche in questo caso la macerazione sulle bucce regala intensità e morbida mineralità gessosa, amplificate dai 9 mesi di affinamento in cemento.


Podere Cavallino 2021 Fattoria di Varramista – Montopoli Val D’Arno (PI)
(vermentino)

Erbe aromatiche e mineralità, finocchietto selvatico, gesso e tufo, zolfo e cenere. Tuttavia la freschezza emerge sulla sapidità, corpo e persistenza lo dinamizzano e lo rendono di notevole interesse.


Riesling 2020 Maestà della Formica – Careggine (LU)
(riesling)

Giallo tenue, fiori di robinia ed erba sfalciata, con idrocarburi che denunciano una perfetta esposizione delle vigne nell’altitudine Apuana e la sapidità marina dell’affaccio sull’Alta Versilia. Succo di lime e gin descrivono freschezza e calore. Vino verticale come le sue montagne, da attendere ma già una conferma.



Nemorino 2022 I Giusti & Zanza – Fauglia (PI)
(trebbiano, semillon)

Frutta bianca matura, erbe aromatiche e balsamiche, esotismo, cosmesi e patchouli per un vino intrigante. Da programmare la visita all’azienda.


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foto: LT©

Margine 2021 Monastero dei Frati Bianchi – Fivizzano (MS)
(vermentino, albarola, durella, chardonnay)

Frutta bianca e scorza di pompelmo, erbe da arrosto essiccate, gradevoli folate sulfuree. Freschezza, sapidità e persistenza.


Aura 2021 Marina Romin – Terricciola (PI)
(vermentino)

Intensità varietale di mare e cespugli di erbe aromatiche, sapidità e calore moderato dalla spiccata acidità che non inficia la lunghezza aromatica.


Fosso di Corsano 2022 Terenzuola – Fosdinovo (MS)
(vermentino)

Agrumi perfettamente maturi, erbe aromatiche e sbuffi di polvere da sparo che equilibrano i varietali in acidità, sapidità e persistenza.


Chard’o 2020 – La Nascosta – Castiglione d’Orcia (SI)
(chardonnay)

Chiusura olfattiva che però esprime all’assaggio fruttuosità di susine, pesche tabacchiere e albicocche, esaltando freschezza e lunghezza gustativa.


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courtesy Clip Comunicare




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foto: Luisa Tolomei © – riproduzione riservata
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