Hoepli: rivoluzione culturale e popolare

Molto più della Bandiera poté Ulrico Hoepli con i suoi manuali: una rivoluzione culturale a portata di mano, per tutti

SPIRITO POPOLARE DI CULTURA

La nostra filosofia prende vita dal piacere di un ottimo calice ma principalmente si sviluppa sulle emozioni che si generano poi e sulla cultura che lo origina prima.


[si legge, più o meno, in: 5 minuti]

Tante volte ci è parso più appropriato un aneddoto al posto di una valutazione oppure un testo descrittivo rispetto a una recensione tecnica. Trattare di vino e spiriti significa certamente fare opinione sulla bontà del prodotto ma, oggi più di ieri, il valore aggiunto sono quelle informazioni che sanno emozionare e lasciano immaginare gli attimi prima del “frutto”: lo sguardo verso il cielo, la mano sul grappolo, il ricordo familiare lontano nel tempo, la tradizione o il detto popolare.

Vogliamo continuare su questa strada, consci di essere al passo con i tempi. Non siamo quelli del video facile e a tutti costi, né quelli dei reel coatti su instagram e neppure dei tiktoker dall’effetto facile. Siamo consapevoli che il nostro è un pubblico ormai di nicchia ma comunque numeroso e i nostri lettori amano scoprire cose più rare o difficili da reperire altrove.

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credits: Mystic Art Design

Non ci sentiamo dei fenomeni ma crediamo fortemente in ciò che facciamo sapendo di dover sempre “alzare il tiro” ma di doverlo fare con garbo, gusto e senza quella presunzione che ci distaccherebbe dalla gente. In questo ci sentiamo realmente e con orgoglio popolari, con tutto il bello e profondo del significato.

Un’inclinazione che proviamo a soddisfare cercando temi alternativi e adatti a tutti, come questa nuova rubrica che parte oggi e sulla quale riponiamo alte aspettative. Per raccontare a un cliente l’uvaggio di un vino insolito sono sufficienti dieci secondi, una connessione disponibile e un click ma… fra il sapere e il conoscere c’è un divario che richiede nozioni, passione e attitudine.

Apriamo una “finestra” che, attraverso l’interpretazione dei tempi andati, ci rende estremamente contemporanei e ci fornisce una chiave di lettura (in tutti i sensi) per arricchire la nostra mente e la nostra cultura, rimanendo rigorosamente (e lo vedrete) assolutamente accessibili.

Ciò che adesso è a “portata di indice”, un tempo era “a portata di mano”: le parole saranno quelle espressive e didascaliche di Monia Matteucci – benvenuta! – su un tema inusuale per testate del settore ma che intercettano pienamente il nostro Spirito Italiano, da oggi anche Spirito Popolare di Cultura. Proveremo a sorprendervi… buona lettura!

[la redazione]

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foto: PB

Molto più della Bandiera poté Ulrico Hoepli

Nel 1861 l’Italia era fatta, ma se non volevamo restare una “mera espressione geografica”, era necessario “fare gli italiani”: creare una coscienza collettiva culturale, politica ed economica comuni.

Si avvertiva il bisogno di elaborare un’educazione diffusa e condivisa non solo per le classi meno abbienti – che necessitavano più che altro di un’opera di alfabetizzazione – ma anche per la borghesia emergente, per tutti quegli industriali, artigiani, agricoltori, allevatori e vignaioli che iniziavano a lavorare e che sarebbero divenuti l’ossatura portante del sistema economico italiano.

Con un progetto editoriale innovativo riesce in questa missione uno svizzero: Ulrico Hoepli libraio a Milano, dove si era trasferito e aveva rilevato nel dicembre di quell’anno 1870 la libreria Laengner nella Galleria De Cristoforis, in Corso Vittorio Emanuele, che divenne presto un punto di incontro e riferimento per gli intellettuali meneghini; qui concepì l’idea di pubblicare una raccolta di testi di facile e veloce consultazione, di argomento tecnico-scientifico, da destinarsi soprattutto agli ambienti dell’industria e della cultura positivista e pratica della nuova classe dirigente.

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La libreria nella Galleria De’ Cristoforis a Milano (PDM)

I “Manuali” rappresentarono una piccola rivoluzione culturale: rispondevano infatti al bisogno di pubblicazioni per le professioni emergenti ed avevano prezzi accessibili; erano caratterizzati da un formato estremamente maneggevole (derivato dalla MacMillan di New York) e dalla presenza di tagli rossi, soprattutto nelle prime edizioni (una bella collezione delle prime edizioni è conservata alla Biblioteca delle Oblate di Firenze).

I Manuali Hoepli divennero così diffusi e noti, che i sarti iniziarono a cucire le tasche esterne delle giacche chiamandole “le tasche Hoepli” nella misura undici per sedici centimetri, in modo da contenere un Manuale.

Questi curiosissimi testi con rigore, precisione, bel linguaggio mettono al centro il lavoro.

Nel Codice Cavalleresco del Comm. J. Gelli (Edizione XI, 1912), troviamo scritto nell’introduzione “La cavalleria moderna ha perso i caratteri di boria e di presunzione del settecento. La cavalleria moderna deve aver per base l’onestà, il rispetto e il lavoro”, continua dicendo che il duello è in diminuzione per una serie di motivi tra cui “il buon senso… lo sviluppo quasi repentino delle industrie prosperose e dei commerci che sottraggono energie potenti all’ozio e alla vanità personale, insegnando la vera essenza dell’onore: onestà, rispetto, lavoro”.

Quel lavoro che sarà nella Costituzione del 1948 uno dei valori fondanti della Repubblica. Facile per chi mangia tutti i giorni, meno facile se per andare a scuola devi rinunciare ai soldi per portare il pane in tavola.

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foto: MM

Scorrendo i titoli di questi libri, in  controluce riusciamo a scorgere il profilo dell’Italia che cresce, che scopre la dimensione industriale e del moderno urbanesimo.

Qui elenco delle uscite dei primi anni: dal Manuale del tintore dello svizzero Robert Lepetit, che nel 1875 inaugurò i Manuali, a quelli di industria della seta (1878), del macchinista e fuochista (1879), di apicoltura, piccola industria, computisteria commerciale e finanziaria, caseificio e viticoltura (1881); fino ai manuali della concia, di conservazione degli alimenti, delle gemme, di falegnameria, di decorazione e – diremmo oggi – design, e poi: trasporti, tariffe, reclami ferroviari etc., etc. .

Per ogni argomento che possa venire in mente c’è un manuale: coniglicoltura, pollicoltura, sui garofani, le rose e sul vino, l’astronomia, l’allevamento dei furetti, le uve e i distillati, perfino sulle acque minerali e le bevande non alcoliche (attualissime oggi con gli idrosommelier e i vini dealcolati), sul Cognac-Spirito divino (Cognac-Spirito di Vino Fecce e Vinacce Dal Piaz-Prato) quasi un manuale premonitore che vuole essere ospitato su questo blog.

Ogni manuale ci offre uno spaccato di storia, ci fa vedere dove abbiamo iniziato e a che punto siamo oggi, con tanto di cartine e illustrazioni elegantissime.

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foto: MM

Scopriremo per esempio, che nel Manuale sui Migliori Vini (notare Vini) d’Italia si citano: il Moscato di Canelli, Gattinara, Freisa, Lambrusco, Chianti, Corvo, Zucco, Capri, Lacrima Chrisiti, Marzala (scritto proprio così).

Potremo conoscere I Vini Non Genuini (Hoepli 1916), a far da equilibrio con l’eccesso di vini naturali che abbiamo oggi, o come si facevano le botti (“Il bottaio. Manuale pratico per la fabbricazione – a mano e meccanica – Depurazione – Conservazione – Misurazione delle botti e dei barili” Pavone Luigi, Strucchi Arnaldo, Sonnino F.A., 1928), o approfondire il fenomeno della Fillossera (Fillossera della vite E-R. Grandori-Prima Edizione 1914).

O imparare una nuova lingua dettata direttamente da Dio e dagli Angeli con il  “Dizionario volapuk-italiano e italiano volapuk – preceduto dalle nozioni compendiose di grammatica” (1899), (trattasi di una lingua artificiale ausiliaria realizzata tra il 1879 e il 1880 da Johann Martin Schleyer, un  sacerdote cattolico del Baden, in Germania; Schleyer in seguito affermò di essere stato chiamato da Dio, i sogno, a inventare una lingua internazionale).

Possiamo perfino fare un viaggio nella storia della medicina con Hoepli: accanto alla manualistica “pratica”, venne pubblicata una collana dalla caratteristica copertina bianca con bande celesti, dedicata alla medicina. Uno in particolare mi ha colpito, dedicato alla medicina d’urgenza e ai principi di congelamento, edizione del 1915/1916, estremamente utile per far fronte alle necessità della guerra in trincea.

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(ignoto), Ulrico Hoepli, 1882 (PDM)

Ulrico Hoepli grazie alla sua visione e alla sua etica protestante del lavoro ha creato un universo di libri da riscoprire, da collezionare e consultare e sui quali ancora discutere, e che potrebbero ancora aiutarci per riprendere le fila di quel sapere tecnico, pratico e manuale che si sta inesorabilmente perdendo.

Insieme ai Manuali Hoepli, scopriremo una serie di pubblicazioni (non solo Hoepli) estremamente varie e curiose che si occupano di cartografia, tradizioni, tecniche, viaggi, ricette e curiosità che ci riconnetterrano con un periodo storico che ci pare lontanissimo, ma che in realtà è quasi dietro l’angolo.

Sarà un po’ come entrare nelle vecchie mesticherie di quartiere fra i cui scaffali si trovava di tutto; da bambina mi sembravano dei posti un po’ magici in cui potevo trovare dalle matite per disegnare, al mastice per le scarpe fino ai bulloni. Adesso di mesticherie e civaioli se ne trovano pochi, ma quanto è bello quando in una strada piena di pizzerie se ne trova una?

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foto: Artur Pawlak

Mi piace concludere questo cappello introduttivo con le parole dell’editore stesso: «Nella mia lunga carriera editoriale sempre ho pensato che ogni libro che appare in pubblico debba avere uno scopo netto, preciso: quello di recare un contributo alla cultura, alla morale, un sassolino al grande edifizio che chiamasi Civiltà; ed ho sempre amato come figli miei migliori quelli che si presentavano pratici ed alla mano per il maggior numero di lettori…».

A presto…

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foto: Monia Matteucci
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