Merano Wine Festival 2024: bio&dynamica & more ha tinto di sostenibilità il piano nobile del Kurhaus
Per la prima volta, il Merano Wine Festival ha dedicato l’intero primo piano del Kurhaus, inclusa la prestigiosa Sala Kursaal, alla sezione Bio&Dynamica durante la giornata inaugurale, confermando il crescente interesse per i vini biologici e biodinamici.
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Oltre 160 produttori provenienti da tutta Italia hanno trasformato questa sezione in una panoramica completa di un approccio vitivinicolo fondato sulla sostenibilità e sull’armonia tra uomo e ambiente.
Il clima mite, con notti fresche e giornate autunnali soleggiate, ha creato un’atmosfera ideale per un’esperienza enologica capace di attrarre appassionati e professionisti del settore. Sebbene l’affluenza del primo giorno sia stata inferiore rispetto alle giornate successive, la sezione ha comunque catturato l’attenzione di un pubblico selezionato, tra cui anche alcuni buyer internazionali di “nicchia”, allineati con queste filosofie produttive.
Il parterre delle aziende si è distinto per varietà e innovazione, includendo non solo vini biologici e naturali, ma anche orange wine, PIWI, vini da agricoltura integrata e prodotti affinati in anfora o underwater. Questa diversità ha offerto una panoramica esaustiva delle tendenze più all’avanguardia del settore.
Il Kurhaus di Merano, con il suo inconfondibile fascino liberty, si è trasformato in un palcoscenico di eccezione per un viaggio tra le etichette di numerose tenute vitivinicole, mettendo in luce come la sostenibilità sia ormai una priorità condivisa tanto dai consumatori quanto dai produttori. L’evento ha evidenziato che il futuro del vino è sempre più orientato a un dialogo consapevole con la natura.
Le masterclass organizzate presso l’Hotel Terme Merano hanno arricchito ulteriormente l’esperienza, offrendo approfondimenti su temi di grande attualità: dall’utilizzo delle anfore in vinificazione, al futuro della viticoltura con le varietà resistenti (PIWI), fino all’affascinante universo dei fermentati, con un focus speciale dedicato al “kioke miso”.
Durante la giornata inaugurale, Helmut Köcher, patron della manifestazione, ha dichiarato sull’evoluzione nel mondo del vino: «Negli ultimi quarant’anni i gusti sono cambiati radicalmente. Negli anni Ottanta si prediligevano vini con un’impronta marcata di barrique, allora molto di moda. Oggi assistiamo a un’inversione di tendenza, con il ritorno a tecniche antiche come l’anfora, che vanta oltre 8.000 anni di storia. Il vino torna a essere protagonista con i suoi aromi autentici, naturali e primari. I consumatori vogliono conoscere il territorio, la storia e la filiera dietro a ogni bottiglia».
Köcher ha poi sottolineato l’importanza delle certificazioni, che spaziano dal biologico al biodinamico fino all’agricoltura integrata, oltre al potenziale ancora inespresso dei PIWI, vitigni resistenti che rappresentano un mondo molto promettente e tutto da scoprire. Ha anche citato la crescente popolarità dei vini affinati in anfora, rappresentati da oltre 40 produttori presenti.
«E per chi mette in dubbio la qualità dei vini bio,” ha aggiunto, “qui a Merano possono essere presenti solo vini con almeno 90 punti, stiamo parlando quindi del “Gotha” di ogni singola categoria produttiva».
foto: Marco Mancini – riproduzione riservata
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