L’iniziativa Morellino del Cuore è un altra prova di una Scansano moderna, unita e in nuova ascesa: riconoscibile, bevibile e coniugabile a tutto pasto.
La vita è fatta di alti e bassi, di onde brevi e lunghe o saliscendi che in un arco temporale, indefinito a priori, possono virtualmente spingerti verso il cielo o calarti improvvisamente nell’anonimato sociale.
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Questo accade nella vita e probabilmente ne siamo un po’ tutti testimoni. Se il vino è – e, de facto, per noi lo è – rappresentazione della mano, dell’ingegno, del sudore, della vita umana in genere… non stupisce l’analogia con il nostro quotidiano se lo identifichiamo con un territorio o una denominazione e cediamo alla tentazione di incarnarlo virtualmente.
Ciò che è accaduto a Scansano e al suo antico Morellino gli eno-appassionati (quantomeno i toscani) lo sanno. Un vino che a partire dagli anni ’90 è stato identificato come il bevibile e sincero vino di Maremma, tradizionale succo di un sangiovese del sud regionale con espressività stilistica e pedo-climatica collinare o di valle dove tutto si lega attraverso i sensi e la tipicità di un frutto caratteristico.
Un successo repentino e verticale, quasi inatteso per numeri, che alla lunga ha portato negli anni a un rischio di inflazionamento sugli scaffali con difficoltà oggettiva di piena riconoscibilità sia organolettica che (e soprattutto) di reale valore sul mercato.
Il Morellino ha faticato e lavorato tanto in questi ultimi anni per ritrovarsi nella sua tipicità e quella tradizione locale di etrusca memoria (leggasi: sito archeologico di Ghiaccioforte), ufficialmente riportata per la prima volta sui manoscritti nel 1813 ma che da secoli già narrava di qualità e piacevolezza nel bicchiere (la storia e la notorietà di Scansano nascono ben prima di quelle maremmane).
Quando dalle stelle si scende verso il basso, diventa difficile dimostrare di possedere una vera e rinnovata credibilità ma questa è gente abituata a faticare, di scorza dura che, se punta a un obiettivo, raramente fallisce.
Che il Morellino oggi – uso doverosamente la prima persona singolare – mi diverta (e più di sempre) è cosa nota da tempo a chi ci legge. Anche nelle ultime anteprime si è assistito a un’evoluzione distribuita della qualità che palesa una crescita e una reale consapevolezza delle proprie dimensioni e potenzialità.
Per arrivare a questa tangibile rinascita, la condizione necessaria è (appunto) la qualità ma oggi ciò non può bastare: servono quantomeno fattori come la passione vera, la sinergia con il territorio, la promozione costante e (essenziali) la coesione e l’unità di intenti fra i produttori.
Sono tutte variabili che, non a caso, Scansano pare aver messo al posto giusto e lo si è ben percepito anche all’ultimo Morellino del cuore presentato a Firenze a cui presenziavano sia il presidente del Consorzio Bernardo Guicciardini Calamai che il direttore Alessio Durazzi.
Morellino del cuore, alla sua seconda edizione, è un’iniziativa nata da un progetto che il Consorzio ha sviluppato sull’idea dei giornalisti Roberta Perna e Antonio Stelli, entrambi cresciuti e particolarmente edotti sul territorio.
Morellino del Cuore non è una semplice passerella del vino, ma è il risultato di un confronto fra esperti terzi che diventa a sua volta stimolo per i produttori quando, come oggi, regnano armonia e coesione nel consorzio. Vengono selezionate solo 10 etichette da una giuria esterna che degusta in forma anonima con l’obiettivo di valorizzare maggiormente quei campioni che, a loro avviso, rispecchiano al meglio il territorio e l’anima del Morellino di Scansano con la sua uva principale: la sangiovese (85% minimo da disciplinare).
Una iniziativa che fornisce una chiave interpretativa leggermente diversa rispetto a quella della presentazione in Anteprima e che, nei 10 vini selezionati, lascia un equo spazio sia ai Morellino versione annata, sia ai Riserva e sia a quelli considerati “intermedi” che pur non essendo categoria Riserva sono imbottigliati per scelta aziendale dopo un periodo di affinamento superiore alla norma.
Una decina di etichette scelte quest’anno fra 59 totali da 6 sommelier di noti ristoranti nazionali (Milano, Viareggio, Firenze, Montemerano, Roma e Parco della Maiella) e presentate a Milano, Firenze e Roma. Un’occasione che non ho voluto perdere: sia per verificarne valore e versatilità in abbinamento a tutto pasto che, ancora e ancor più, per ascoltare le parole dei vertici consortili e delle aziende. Le parole e l’empatia sono frequentemente il suggello di tante impressioni ricevute nel tempo dalle degustazioni (per cui sopra).
Questi i 10 Morellino di Scansano DOCG “del cuore” edizione 2024:
- Roggiano 2023 Cantina Vignaioli Morellino di Scansano
(sangiovese, ciliegiolo) - 2023 San Felo
(sangiovese, cabernet sauv, merlot) - 2022 Terenzi
(sangiovese) - PerBene 2022 Boschetto di Montiano
(sangiovese, cabernet sauv, merlot) - 2022 Morisfarms
(sangiovese, merlot, syrah) - 2022 Roccapesta
(sangiovese, ciliegiolo) - 2021 Podere 414
(sangiovese, ciliegiolo, colorino, alicante, syrah) - Riserva 2021 Alberto Motta
(sangiovese) - Riserva Poggio al Leone 2021 Val delle Rose
(sangiovese, cabernet sauv) - Riserva Tore del Moro 2020 Santa Lucia
(sangiovese)
Una selezione che concorda molto con ciò che sentimmo anche noi nel calice qualche mese fa in anteprima e che quindi ci trova in linea con quanto valutato dalla giuria di quest’anno. Tenete poi conto che sia noi (come spiritoitaliano.net a Rosso Morellino di febbraio 2024) che i 6 sommelier valutatori di “Il Morellino del cuore” abbiamo entrambi volutamente selezionato 1 sola etichetta per produttore.
Per farla breve: la qualità è indiscussa e certamente ci sono stati 3-4 Morellino che il cuore ce l’hanno proprio fatto palpitare più di altri ma inutile stare qui a recensire i 10 vini e a tessere le lodi di una cantina rispetto all’altra (al limite, se volete, scrivetemi in privato). Sopra avete i link alle loro pagine web per conoscerle un po’ meglio ma sia chiaro: chi vince qui sono il gruppo e questa iniziativa dal nome accattivante ma per niente banale e superflua dove, oltretutto, ogni produttore ha voluto raccontare in presenza la propria esperienza.
Stimolante il test di abbinamento a tutto pasto sperimentato con la qualità della cucina di Olio restaurant di Firenze. Tentativo superato e che può riuscire dall’antipasto al secondo piatto con un po’ di maestria nel calibrare senza snaturare la struttura del cibo avvicinandola al corpo dei singoli Morellino che hanno certamente un tratto sensoriale comune e di una finalmente ritrovata agile bevibilità ma che sulla base della tipologia e dello stile aziendale si prestano meglio su una pietanza rispetto alle altre.
Scansano, con il suo sangiovese, sa di poter contare su un passato importante e su una tradizione recente e autentica che dal XVIII secolo (quello dell’estatura e del trasferimento di funzionari e famiglie dalla piana insalubre verso la collina con carrozze trainate dai morelli) conduce fino a fine millennio scorso, vissuta con i fatti o narrata con i racconti di figure di valore culturale sincero e verace come Ildebrando Imberciadori, Ezio Mantellassi o, ancora, Mario Gallori.
Il futuro e la fortuna di Scansano passano quindi inesorabilmente per il presente, questa nuova era che registra la spinta verso l’eccellenza e la consapevolezza che l’unione e la condivisione dei valori fanno la forza sul mercato. Anche “Morellino del cuore” ne è testimonianza.
fonte: Morellino del Cuore, Consorzio Tutela del Vino Morellino di Scansano
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