Nuova pubblicazione scientifica 2023 che riconferma i benefici del consumo moderato di vino rosso. Rischio di morte ridotto grazie ai flavonoidi
Da sempre seguiamo, informiamo e sosteniamo come pochi altri le campagne che mirano al consumo responsabile quale strada per non cadere nella generalizzazione e demonizzazione a prescindere di chi consuma alcolici.
[si legge (più o meno) in: 4 minuti]
Il dilemma della “terza via” che attraversa alcol e salute ci stimola, ci appassiona e ci investe di un ruolo che sentiamo assolutamente nostro. Il binge drinking per noi va combattuto così come andrebbe “bannato” chi vorrebbe discriminare a prescindere coloro che sanno concedersi consapevolmente un piacere che, partendo dal calice e stimolato da sensazioni organolettiche, suscita emozioni e accresce culturalmente.
Spiace dirlo, ma sono due inconfutabili certezze le asserzioni per cui: 1) l’alcol è nocivo per la salute 2) può dare una fra le peggiori dipendenze dimostrate dalla medicina.
Detto ciò, apprendiamo anche da inconfutate ricerche scientifiche che: 1) l’assunzione moderata di alcune bevande alcoliche viene considerata praticamente innocua se non benefica per altri fattori 2) sono tanti gli alimenti che consumati continuativamente o in dosi massicce favoriscono disturbi e malattie.
Così, come sempre, prima di dare nuove informazioni ripetiamo sempre il nostro refrain che ci eleva sia da tutti quegli esperti dal “grilletto facile” verso il mondo wine & spirits che da coloro che “difendono a prescindere” con pretestuosi starnazzi e uno scudo di cartapesta l’interesse di un settore comunque da tutelare e seriamente: spiritoitaliano.net è sempre stato dalla stessa parte e non ci interessa sapere se il nostro cervello è più piccolo della media, se non ci sono più le mezze stagioni e se gli angeli esistano e abbiano un sesso… noi informiamo con serietà ascoltando tutti ma prendendo una educata e rispettosa posizione.
Ribadito ciò veniamo alla novità, o meglio all’aggiornamento di quanto già si sapeva (ma nella comunità scientifica, l’update non sempre significa confirm); la conferma è questa: se si “vola bassi” e si beve vino rosso moderatamente… è più probabile che faccia bene invece che male.
E questa, nel 2023, è assolutamente una cosa non da poco con tutte le contese e le questioni che si dibattono a livello internazionale sul consumo e l’etichettatura a tutela della comunità.
Nessuno si è ovviamente sognato di dimostrare, dati alla mano, che l’alcol fa bene… però è assolutamente confermata l’azione benefica dei flavonoidi.
E fra i vari peperoni, tè e mirtilli, anche il vino rosso (in dosi adeguate) ha saputo ridurre il rischio di malattie croniche e mortalità precoce su un ampio campione di popolazione statunitense osservata per ben 8 anni.
Nell’attesa di ricevere conferma autorevole dal nostro Dr. Placci, noi lanciamo la notizia della fresca pubblicazione di uno studio che ci pare assolutamente accreditatissimo: quello di un team composto da ricercatori e accademici del Queen’s University di Belfast, dell’Edith Cowan University di Perth, del Danish Cancer Society Research Centre di Copenhagen, dell’Harvard T.H. Chan School of Public Health la Medical School (Harvard University) di Boston, della Fudan University di Shanghai.
In sostanza: analizzando per 8 anni circa 75.000 esseri umani (74,4% donne e 25,,6% uomini) residenti negli USA e senza malattie croniche, emerge che il consumo di cibi e bevande con presenza di flavonoidi può davvero ridurre il rischio di morte precoce.
Uno studio iniziato nel 1994 e controllato sulla base di diete ad alto o medio contenuto di flavonoidi con specifici alimenti somministrati ai soggetti nel periodo.
Nello specifico, si conclude asserendo che si è riscontrato un minor rischio di morte somministrando:
- tè (7 dosi a settimana, -3% rischio mortalità)
- vino (3,5 dosi, -4% rischio)
- mirtilli (3,5 dosi, -5% rischio)
- peperoni (3,5 dosi, -9% rischio)
Non andiamo troppo oltre, lasciamo a voi la lettura integrale della pubblicazione direttamente da BioMed Central (link sopra) o scaricandola da qui.
Al di là delle polemiche, delle discriminazioni, delle cieche prese di posizione, vi lasciamo con due passaggi ripresi e tradotti dal testo finale. Uno in merito alla discussione:
“Le bevande di origine vegetale sono anche un’importante fonte alimentare di composti bioattivi, inclusi i flavonoidi. L’aumento del consumo di tè e vino rosso si è manifestato inversamente associato al rischio di mortalità per tutte le cause – cardiovascolare, cancro, respiratoria, neurologica [ndr] – in linea con i risultati di precedenti. Sulla base dei risultati di studi epidemiologici e interventistici, si ritiene che un’assunzione giornaliera da piccola a moderata di vino rosso sia cardioprotettiva, con evidenza di un effetto sinergico tra i polifenoli e l’etanolo presenti nel vino rosso”.
L’altro è la conclusione dello studio:
“Complessivamente, i risultati del presente studio suggeriscono che non tutti gli alimenti ricchi di flavonoidi sono uguali. I nostri nuovi dati suggeriscono che l’aumento dell’assunzione di specifici alimenti ricchi di flavonoidi, vale a dire tè, mirtilli, vino rosso e peperoni, anche nella mezza età, può ridurre il rischio di mortalità”.
Sappiamo dentro di noi che le dosi suggerite non sarebbero sufficienti a soddisfare la nostra sete di gusto e cultura ma… non demonizzateci… salute e così sia!
fonte: BioMed Central
spiritoitaliano.net © 2020-2023