la qualità della vita… quale?

Udine ha la miglior qualità della vita 2023. Savona e Nuoro hanno più ristoranti e bar per abitanti. Quanto lega ricchezza, tempo libero e benessere?

Resa ufficiale dal Sole 24 Ore la 34ª indagine sulla qualità della vita nelle province italiane. Un insieme di dati, altamente indicativi, che l’autorevole testata finanziaria raccoglie e sintetizza dal 1990. Gli indicatori su cui si basa l’analisi sono tutti certificati e arrivano da fonti ufficiali, istituzioni e istituti di ricerca.

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Il Sole 24 Ore stila sia una graduatoria generale che una classifica per ogni 6 macro-settori tematici: Ricchezza e consumi, Affari e lavoro, Ambiente e servizi, Demografia e Società, Ambiente e Servizi, Giustizia e Sicurezza, Cultura e tempo libero.

E’ sempre interessante notare le diverse velocità con cui viaggiano le nostre città e, da parte nostra, riserviamo sempre grande attenzione a ciò che gira “intorno al calice”: i progetti, le iniziative, la promozione, i numeri (a volume e valore) che arrivano da ogni circoscrizione nazionale e che ci fanno comprendere la valenza che vino e distillati rivestono sul e per il territorio.

Quando arrivano le graduatorie del Sole (comunque consultabili sulle varie testate nazionali) cerchiamo di proporvele con una chiave interpretativa. Lo spunto è quindi questo: provare a capire se vi sia un nesso, un legame, fra: qualità della vita, consumo di prodotti enogastronomici di qualità, cultura, benessere, tempo libero, la diffusione dei luoghi di ristorazione e gli investimenti sulla promozione delle proprie eccellenze da parte delle istituzioni territoriali.

Riportiamo quindi sotto la graduatoria generale sulla qualità della vita così come pubblicata dal Sole 24 Ore ma, rispetto ad altri media, ci aggiungiamo altre classifiche di categoria per capirne qualcosa in più sul notro settore di interesse.

Classifiche globale, di settore (maiuscolo), di sottocategoria (minuscolo)

L’unione dei 15 indicatori per 6 categorie (90 in totale) ha generato la classifica globale sulla Qualità della vita che quest’anno vede su tutti primeggiare Udine, seguita da Bologna e Trento.

Qualità della vita 2023 – Globale

Se ci soffermiamo sulle prime 10 posizioni, vediamo la presenza della provincia che fa regione da sola (AO), di 1 delle 2 province autonome (TN), poi 3 lombarde (BG, MI, MB), 2 emiliane (BO, MO), 1 toscana (FI), 1 veneta (VR) e 1, ovviamente, friulana (UD) salita di 11 posizioni rispetto al 2022.

Se guardiamo invece la classifica di macro-categoria “Ricchezza e Consumo” (stilata sulla base di 15 indicatori), nelle prime 10 posizioni cambiano un po’ le cose e, oltre a non trovare Udine (al 28° posto) ritroviamo la metà delle province della top-ten generale (MB, AO, BO, MO,BG). La ricchezza è importante ma non è tutto per la qualità della vita.

Ricchezza e consumo 2023 – Generale

Nelle prime 10 ci sono 4 province lombarde (MB, BS, BG, VA) con Monza-Brianza al 1° posto, 4 emiliane (BO, PR, MO, RE) nelle prime 6 posizioni, poi Aosta al 2° posto e Belluno all’ottavo.

Se prendiamo la classifica di macro-categoria “Cultura e tempo libero” (stilata sulla base di 15 indicatori), nelle prime 10 posizioni troviamo 5 province presenti in quella generale sulla Qualità della vita ma soltanto 1 (Aosta) è presente anche nella Top-10 della ricchezza, segno di quanto sia essenziale questo indicatore per il benessere.

Cultura e Tempo libero 2023 – Generale

Trieste ampiamente su tutti con Udine al 5° posto. Milano è al secondo posto ma è l’unica lombarda nelle prime dieci. C’è la romagnola Rimini al terzo, poi Firenze, Savona (6°), Roma (7°), Bologna e Pescara.

Monza-Brianza prima per ricchezza, è al 47° posto per Cultura e tempo libero mentre Trento (3^ in generale) è l’unica delle Top-10 generali che non è presente fra quelle per ricchezza (13^) e cultura/tempo libero (17^) ma, se andate a vedere i dati completi, ha un valore alto in ogni settore (4^ in Ambiente e Servizi, 1^ nell’indicatore “Qualità della vita per gli anziani”).

Scendiamo nel dettaglio della categoria “Cultura e Tempo libero” per capire quanto il settore della ristorazione incida sulla vita quotidiana e sul commercio.

Cultura e Tempo libero: Ristoranti ogni 1000 abitanti (media Italia: 3,97)

Per l’indicatore “Ristoranti”, ecco la classifica sulla base del numero di ristoranti ogni 1000 abitanti. C’è la Liguria (3 su 4, tutte tranne Genova), con Savona al 1° posto (come lo scorso anno e in aumento) e Imperia al 3° (immaginiamo tanta villeggiatura che funziona) poi la Toscana (3 province: GR, LI, MS sempre sulla costa), la Sardegna (NU, SS) e poi Aosta (ancora!) e Rimini. Trieste (1^ nella generale di settore) è 36^, si capisce che la differenza in questa classifica la fanno i ristoranti stagionali che sono evidentemente una preziosa risorsa ma che non determinano il valore globale del tempo libero.

Monza-Brianza, la provincia più ricca, è quella con meno ristoranti per residenti (2,4/1000 abitanti: 107° e ultimo posto in Italia)

Cultura e Tempo libero: Bar ogni 1000 abitanti (media Italia: 2,80)

Per l’indicatore “Bar” cambia poco, al primo posto c’è Nuoro e la Sardegna è presente con altre 2 province (SS, SU), la Liguria fa sempre 3/4 (SV al 2° posto, IM al 3° e GE al 10°), Aosta non manca neppure qui (9°), c’è Verbano-Cusio-Ossola per il Piemonte, L’Aquila al 7° e per la Toscana soltanto Massa-Carrara.

Con questi dati (anche sul molto che non abbiamo commentato) si possono già buone valutazioni, no? Se pensiamo a quanto le località turistiche e di villeggiatura siano determinanti in queste classifiche relative alla ristorazione, ci auguriamo che si punti sempre sulla valorizzazione della qualità da offrire sia a tavola, che al banco e nel bicchiere. La certezza non l’abbiamo…

Un ultimo aiuto per le vostre riflessioni sul benessere, il piacere del consumo a tavola e il nesso che può intercorrere fra: qualità della vita, ricchezza, educazione al consumo e investimenti/promozione delle eccellenze enogastronomiche del territorio, ve lo forniamo con le 3 infografiche che danno un quadro più chiaro, almeno a livello visivo, per la situazione nazionale su quanto dettagliato sopra.

Qualità della vita – Globale

Ricchezza e consumi

Cultura e tempo libero

Concludiamo come sempre con l’invito a riflettere non solo su quanto siano gonfi o vuoti i portafogli degli italiani, ma anche su quanto le varie istituzioni periferiche sappiano realmente investire sulla propria valorizzazione. Il genio e la qualità in Italia ci sono ovunque ma qualcuno riesce evidentemente a promuoverla meglio di altri e a far sì che la qualità della vita generale abbia poi un colore che pare sfumare da più intenso a meno scendendo di latitudine.

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fonte: Il Sole 24 Ore
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