Il nuovo Fernet D.co Ulrich, storico brand rilanciato da Marolo. Video da Alba e show-mixing dal cocktail bar Smile Tree TO.
SPIRITS IN VETRINA
“Spirits in Vetrina” nasce dalla professionalità e dalla passione di un tecnico del settore. Un’idea che abbiamo apprezzato e immediatamente sposato. L’intento è svelare storie moderne e secolari della distillazione e della liquoristica italiana in una veste che sappia attrarre, incuriosire ed affascinare: il cocktail.
[si legge, più o meno, in: 5 minuti, si vede in: 8.58 minuti]
Selezionamo sempre con molta attenzione i temi, i prodotti e i nostri collaboratori. La cultura passa anche attraverso nuove idee e forme divulgative e lo sappiamo bene visti i nostri esordi del 2020. Il mondo dei bartender ci affascina e, pur non rivestendo una parte preminente nelle nostre pagine, cerchiamo di curarlo come qui merita.
Tante visualizzazioni per i primi episodi di “Spirits in vetrina”, consensi non così scontati seppur attesi. Niccolò Bovenzi con i suoi video incarna buona parte dei nostri valori e del nostro messaggio che mette al vertice principale il serio lavoro e l’eccellente produzione delle distillerie.
La bevanda e l’inviato diventano così strumenti didascalici di storie ed esperienze da raccontare con semplicità, quella immediatezza d’uso che ha evidentemente già colpito i nostri lettori.
Come diciamo sempre: “l’interalcolico merita cultura” senza sentirsi dei guru e rifuggendo dalla tentazione dell’easy-like perché non ci serve, non ci crediamo. Saremo forse troppo di “pasta antica“? O siamo forse precursori di una modernità comunicativa di un mondo che si trasforma con velocità imprendibile?
Non perdiamo altro tempo, c’è una nuova esperienza da raccontare, un nuovo drink, una nuova bevanda, una nota distilleria piemontese e un nuovo video con un protagonista di primissimo piano.
Buona lettura e soprattutto… buona visione! [n.d.r.]
Spirits in Vetrina: Fernet Domenico Ulrich by Marolo
INTRO: perché “Spirits in Vetrina”?
Spirits in Vetrina (SiV) è un progetto che promuove ad ampio raggio il lavoro delle distillerie e le bevande di alta qualità con, essenzialmente, due strumenti.
Il primo è il digitale: dai social a internet, un canale moderno che consente di amplificare la propria voce e, di conseguenza, ampliare la propria rete attraverso gli strumenti e l’autorevolezza di un media riconosciuto come spiritoitaliano.net.
Il secondo è più tangibile, una forma di comunicazione diretta che attiva ancora di più i nostri sensi: il cocktail. Una bevanda, sempre più tecnica e d’effetto, sa impressionare il cliente con i sapori e la storia che porta con sé. Un drink miscelato, grazie allo storytelling degli ingredienti e delle loro realtà produttive, arriva a stimolare maggiormente la percezione e l’immaginazione.
Spirits in Vetrina sarà un’esperienza unica per tutte le distillerie che vi proporremo. Lo faremo attraverso delle riprese in due momenti: nella prima ci rechiamo a casa delle aziende dove descriviamo il prodotto e il suo concept facendone risaltare le peculiarità. Successivamente riprendiamo le fasi salienti della preparazione del drink all’interno di un cocktail bar.
Il locale che ha scelto di collaborare a questo progetto è lo Smile Tree, a pochi passi dal centro di Torino. Lo abbiamo scelto per il suo stile, la sua costante ricerca e innovazione per incuriosire, stupire e lasciare un ricordo al cliente. Sarà quindi lo Smile Tree il luogo dove nasceranno i signature cocktail che apprezzeremo in video su spiritoitaliano.net ma che, nel locale, sarà possibile toccare e gustare per 2 settimane, il tempo in cui lo spirit sarà, appunto, protagonista “in vetrina”.
Oggi in vetrina: Fernet Domenico Ulrich by Marolo
La distilleria Santa Teresa dei f.lli Marolo, da tutti conosciuta semplicemente come Marolo è rinomata per la sua abilità nella distillazione di grappe monovitigno ma continua a stupire gli amanti dei distillati con il suo nuovo e affascinante prodotto: il Fernet Domenico Ulrich.
Rilanciato lo scorso anno con vera maestria, questo fernet sembra rappresentare un perfetto recupero della tradizione in chiave moderna. Una ricetta raffinata e botaniche selezionate con grande attenzione, lo fanno emergere nel panorama odierno della liquoristica italiana come un’esperienza unica e, consumato nel giusto momento, anche indimenticabile.
La storia della distilleria ha inizio nel 1977, quando Paolo Marolo acquistò il primo alambicco e iniziò a distillare nel garage dei genitori. Da un semplice hobby nacque una passione e una filosofia aziendale precisa: distillare vinacce fresche tra settembre e dicembre per preservarne la qualità.
Questa attenzione al dettaglio e alla materia prima è uno dei pilastri su cui si fonda la reputazione di eccellenza della distilleria stessa e che viene oggi trasferita anche alla produzione liquoristica che affonda le sue radici nella passione per l’erboristeria. Da studente e poi da professore, Paolo partecipò a un corso specialistico presso la Scuola enologica di Alba tenuto all’epoca da Pinot Gallizio, farmacista, pittore e professore di botanica.
Gallizio fu una figura ispiratrice che accese ulteriormente in Paolo Marolo la passione per gli spirits e la voglia di riprodurre alcune ricette note di liquori e amari di allora. Fu così naturale, con il passare del tempo, provare a rilanciare la tradizione liquoristica del territorio che da sempre era stato crocevia per il passaggio e la coltivazione di spezie e aromi. Il marchio Domenico Ulrich fu acquisito nel 2016 da un’azienda farmaceutica proprio per questo scopo.
Il Fernet Domenico Ulrich rappresenta non solo una novità del 2023 ma anche uno dei prodotti di punta della linea. Una gamma che comprende anche un amaro e quattro tipi di vermouth caratterizzati dalla stessa attenzione per la qualità e l’impegno per l’eccellenza così come accade in ambito distillati.
Per la nuova puntata di Spirit in Vetrina è stato un vero piacere avere con noi Lorenzo Marolo, figlio di Paolo e volto noto dell’azienda che già in passato (l’ultima nel 2021) era stato intervistato “a distanza” da spiritoitaliano.net.
Nel nostro nuovo video, apprezzerete Lorenzo come straordinario padrone di casa nei locali di Alba (CN) e i suoi aneddoti culturali che ci sono serviti per dare una chiave interpretativa più esauriente ed emozionale. Ed è stato proprio lui a chiarire da subito il principale dubbio che molti di voi si sarebbero verosimilmente posti: “Ma il fernet, quindi, che cos’è?“.
È importante sottolineare che “fernet” è una categoria merceologica di amari molto amari, il che significa che il nome può essere utilizzato legalmente da chiunque desideri produrre un liquore di questo tipo. Questa varietà nella produzione di fernet testimonia la ricchezza e la diversità della cultura liquoristica italiana che continua a evolversi e a stupire i consumatori di tutto il mondo.
Se ne fa risalire la nascita a metà 1800 quando (pare) tale dottor Fernet, medico e volontario in Italia nella Prima guerra di indipendenza, trovò rifugio a Milano presso la famiglia Branca. Inizialmente la sua presenza portò alla creazione di un additivo per l’acqua che ne migliorava il sapore e la rendeva “potabile”.
Non avendo eredi il farmacista lasciò poi in eredità la ricetta di questo mix di spezie e botaniche alla famiglia stessa che ebbe successivamente la lungimiranza di evolverlo in un liquore di successo (che tutti conosciamo).
Il fernet, in generale, sta riscuotendo molto successo nel mondo della miscelazione proprio perché non è più considerato un semplice digestivo ma un prezioso e versatile ingrediente per cocktail contemporanei.
Per il Fernet Domenico Ulrich vengono utilizzate ben 35 botaniche che, per buonissima parte, sono reperite nel territorio circostante compresa l’area di Pancalieri, famosa per la raccolta e la lavorazione di erbe aromatiche e spezie. Uno fra gli elementi più distintivi della bevanda è l’uso della galanga, una radice che conferisce al liquore una nota aromatica balsamica e una matrice gustativa più tannica, utili ad ampliarne il carattere complessivo.
Il processo di produzione include un invecchiamento di circa cinque anni in botti di rovere e contiene solo 3 grammi di zucchero per litro. Un profilo sensoriale che può dividere gli appassionati fra chi lo ama per il suo carattere intenso e aromatico e chi lo trova comunque troppo deciso.
Di fatto, l’azienda Marolo lo propone agli appassionati e specialisti come un “qualcosa in più” di un semplice liquore: un viaggio sensoriale attraverso la storia e la terra di Pancalieri, a testimonianza dell’arte liquoristica italiana.
Guardiamoci il video e poi “trasferiamoci” per il cocktail allo Smile Tree…
Fernet Domenico Ulrich: mix & drink it in Don Fernando!
Il cocktail Don Fernando creato da Alex La Rocca e Niccolò Bovenzi dello Smile Tree con il Fernet Domenico Ulrich è un drink di carattere, tra note balsamiche e agrumate. Porta con sé un’armonia unica di sapori, unendo ingredienti di alta qualità per creare un’esperienza sensoriale complessa ed avvolgente.
Le caratteristiche balsamiche e amaricanti del fernet donano al cocktail un carattere deciso e profondo e trovano il perfetto equilibrio grazie alle gocce dolci del Cointreau, celebre liquore all’arancia, le cui note agrumate portano vivace freschezza mentre quelle speziate riescono a creare un legame aromatico armonioso.
A completare questa base entra in gioco una foam che aggiunge ulteriore e necessaria dolcezza con texture cremosa, preparata partendo da una riduzione di Coca-cola e Fumigà. Il vermouth Fumigà, auto-prodotto proprio dallo Smile Tree, è caratterizzato da spiccate note affumicate donate dal tè cinese Lapsang.
Infine, per donare ulteriore freschezza di agrumi al drink viene aggiunto del succo di calamansi, agrume tipico delle Filippine. Nasce quindi un contrasto intrigante: in testa la dolcezza e affumicatura della foam si trasforma in un corpo agrumato e balsamico che in coda presenta delle delicate note speziate.
Il Don Fernando è una rivisitazione innovativa del classico Fernandito. Un twist on del drink icona argentino, dove il fernet non è considerato un semplice amaro ma una vera è propria istituzione. E adesso… in vetrina allo Smile Tree di Torino: andate ad assaggiarlo!
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