A Montepulciano inizia ufficialmente l’Era della Pieve: il Vino Nobile torna nel gotha. La nostra selezione “Super-25”
E finalmente arrivò il giorno. Non che un’idea non ce la fossimo già fatta da qualche anno, ma il 18 febbraio 2025 sarà ricordato a Montepulciano come il vero inizio ufficiale di una nuova era: quella della Pieve.
[si legge, più o meno, in: 6 minuti]
La settimana delle Anteprime di Toscana 2025 riservata alla stampa internazionale è partita con le degustazioni proprio dalla cittadina poliziana e non a caso. Una due giorni di apertura in Fortezza dove, a nostro avviso, si è sancito che Montepulciano è tornata davvero grande, che si è ripresa finalmente una posizione di leadership storico-culturale-qualitativa da condividere con quelle pochissime Denominazioni regionali – facciamo tre – che, a ragion veduta, oggi possono vantarsi di appartenere al gotha vitivinicolo.
E’ stata dura, un lavoro di almeno un decennio per risvegliarsi da un torpore da appagamento, per limare le più ostacolanti frizioni da competizione interna, per capire che non serviva più solo fare il vino buono ma diventava indispensabile essere contemporanei, competitivi e fare gruppo secondo le leggi della modernità.
Nell’atto finale non è mancato niente (neppure il sole) e nella consapevolezza che il “mare” non sia affatto calmo, il Vino Nobile sente di poter navigare sufficientemente sicuro sfidando le altalenanti onde generate da un mercato in contrazione globale e da un cambiamento climatico da affrontare con consapevolezza ma senza eccessivo spavento [niente analisi, salta tutto e vai alla Super-25].
La rincorsa del Vino Nobile
Due giorni che hanno dato modo di assaggiare, ascoltare, riflettere e giustamente celebrare una fre le denominazioni italiane più attive per tutelare, promuovere e valorizzare il proprio vino. Anno dopo anno, è passato un lustro dai primi risultati concreti e tangibili che riassumiamo semplicemente perché siamo un po’ tutti disattenti e tendiamo a scordare il passato molto prima di quanto dovremmo.
La festa che nel 2020 (pochissimi giorni prima della pandemia) celebrò i 40 anni dalla prima fascetta nazionale DOCG – la fascetta DOCG n. 000001 italiana fu apposta su una sua bottiglia – fu un segnale importante di autoreferenzialità in merito alla tradizione.
Per legge, è poi apparsa sulle sue etichette la menzione “Toscana” a voler rimarcare l’originalità tutelandone sia l’identità che l’appartenenza nei confronti di un mercato talvolta estremamente distratto e condizionato da manipolazioni e informazioni incomplete.
Nel 2022, il Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano ottenne (primo in Italia) la certificazione di sostenibilità secondo la norma Equalitas, coinvolgendo oltre il 75% delle aziende associate e raggiungendo un obiettivo che oggi tutti – e diciamo tutti – ritengono essenziale per essere competitivi.
Nel 2023 fu poi presentata al mondo una rarità documentale datata 17 ottobre 1350: la registrazione notarile di una società di commercializzazione ed esportazione del vino siglata a poca distanza dagli statuti di Montepulciano (1337) che normavano la produzione, la vendita e la fiscalità del prodotto enologico per il quale la città era già nota all’epoca. Come a voler rimarcare che qui il vino è storia vera, certificata, non allusione o ricostruzione incompleta.
Tradizione, mercato, sostenibilità e storia: quattro parole chiave sottolineate in quest’ultimo lustro a cui mancava l’ultimo tassello essenziale… quello dell’alto posizionamento sia qualitativo che, di conseguenza, economico.
Il progetto Pieve che da tempo si preparava al lancio definitivo, ci aveva messo negli anni davanti ad assaggi di campioni in divenire. L’idea ce l’eravamo un po’ fatta ma il vino va degustato e valutato quando si ritiene sufficientemente pronto alla messa in commercio e, vedrete sotto, i risultati ci sono stati tutti.
La nuova “Era della Pieve”
Le “Pievi” sono il baluardo di 12 zone secondo quanto evinto da uno studio storico della geologia e della geografia del territorio e definite nell’ultimo disciplinare di produzione come Unità Geografiche Aggiuntive. La scelta di utilizzare i toponimi territoriali riferibili a quelli delle antiche pievi in cui era suddiviso il territorio già dall’epoca tardo romana e longobarda, nasce da un approfondimento di tipo storico, paesaggistico e produttivo vitivinicolo.
Ascianello, Badia, Caggiole, Cerliana, Cervognano, Gracciano, Le Grazie, San Biagio, Sant’Albino, Sant’Ilario, Valardegna, Valiano: una codificazione presente anche nel Catasto leopoldino che oggi diventa spinta verso l’eccellenza vinicola. Sulla bontà delle ricerche non vi sono ovviamente dubbi, sull’alta qualità nel bicchiere siamo altrettanto convinti mentre rimaniamo ancora titubanti sull’effettiva caratterizzazione della zona sul prodotto finale.
Questo non perché l’influenza non esista bensì perché la produzione rimane limitata e sono i grandi numeri che decretano il risultato. Premesso che i soci del Consorzio sono circa 80, per l’Anteprima Vino Nobile di Montepulciano 2025 erano soltanto 13 i produttori presenti con bottiglie Pieve pronte per lo scaffale e provenienti da 7 distretti. Se pensiamo che in Barolo di produttori ce ne sono almeno 200 – il Consorzio di Tutela Barolo, Barbaresco, Alba Langhe e Dogliani conta circa 600 soci – e il Chianti Classico ne ha quasi 500… capite che la cosa fa quantomeno riflettere.
C’è comunque tempo per degustare, ragionare e capire… Ciò che invece si rendeva necessario era constatare se il vino al vertice piramidale aveva raggiunto da subito lo standard preteso e questo, ripetiamo, è accaduto.
Splendida e suggestiva la presentazione all’interno del Tempio di San Biagio allestita davanti all’altare maggiore con abside e navate illuminate di rosso, fra cimeli religiosi e vessilli storici a impreziosirne l’architettura rinascimentale.
Sul palco sono saliti numerosi protagonisti del progetto: dal presidente del Consorzio Andrea Rossi al sindaco Michele Angiolini e poi il presidente della Società Storica Poliziana Riccardo Pizzinelli, il geologo Francesco Lizio Bruno, il professore Don Manlio Soldi, il MoW Andrea Lonardi, Daniele Cernilli e altre figure che hanno valorizzato negli anni questa idea diventata oggi realtà tangibile (fate click sulla foto sotto per guardare il video integrale).
La previsione produttiva delle Pieve, secondo una prima stima del Consorzio, riguarderà circa il 10% del totale di produzione del Vino Nobile (circa 600 mila bottiglie all’anno). Il posizionamento sul mercato sarà ovviamente a livello alto ma tutto si deciderà sulla base della gradevolezza alla beva. Rimane certo il numero crescente delle aziende che la produrranno.
Impressioni dal vino…
L’assaggio in anteprima dei Vino Nobile Pieve è stato preceduto dalla degustazione dei nuovi campioni annata 2022, riserva 2021 e altri usciti adesso ma con un tempo di affinamento superiore. Un totale di 80 etichette di cui:
- 30 Vino Nobile “annata” (dalla 2022 alla 2019)
- 11 Vino Nobile “selezione (dalla 2022 alla 2015)
- 12 Vino Nobile Riserva (2021, 2020, 2016)
- 27 Vino Nobile Pieve di cui
- 13 campioni 2021 pronti per il mercato
- 7 campioni (2021, 2022) ancora in affinamento in bottiglia
- 7 campioni (2022,2023) prelevati da botte/vasca
Li abbiamo assaggiati tutti ma soprattutto l’annata 2022 è stata al centro del nostro interesse da quando ne è stata ufficializzata la valutazione: un 5/5 stelle che l’ha messa immediatamente in discussione fra gli esperti e confrontata con quella precedente, la 2021 (quella dei Pieve uscenti), che di stelle ne aveva ricevute 4,5/5.
Il perché è stato spiegato dal Consorzio: «La concentrazione era molto buona e sostenuta da una tannicità abbondante, fine e piacevole, e da una media acidità. A livello analitico si rilevavano valori elevati di intensità e tonalità di colore, di alcool, di estratti e di polifenoli totali e valori medi di acidità e pH».
Confessiamo i nostri dubbi perché nel caso dei vini “annata” 2022 abbiamo riscontrato – nell’insieme, si intenda bene – una tendenza all’aroma evoluto e l’aspetto tattile spesso marcato da tannini troppo contratti. Il tempo sarà “galantuomo”, comunque altra storia rispetto ai Pieve 2021 e grande voglia di capire come troveremo i Pieve 2022 quando usciranno il prossimo anno…
La discreta difficoltà nella gestione dell’annata e la volontà di presentare i prodotti al momento giusto ha forse tenuto lontano dalla due giorni nomi importanti come, giusto a esempio: Avignonesi, Canneto, Dei, Salcheto e Podere Sanguineto. Un peccato, sebbene per noi i presenti abbiano sempre ragione.
Di cambiamento climatico e dei suoi effetti come fattore sempre più imprevisto e determinante si è (non a caso) discusso nell’interessantissimo seminario del mattino a con alcuni esperti del settore, fra cui il Ten. Col. dell’Aeronautica Militare Guido Guidi e il Prof. Luigi Mariani, agrometeorologo dell’Università di Brescia, secondo il quale, rispetto al periodo fresco e piovoso degli anni ‘50-‘80 del XX secolo (con le grandi gelate del 1956 e del 1985 e alcune grandi alluvioni), il clima è cambiato parecchio con temperature che sono salite in media annuale di circa 1,5°. Lo stress termico e lo stress idrico per le viti è aumentato di conseguenza, sebbene questa tendenza abbia qui influito positivamente sulle condizioni fenologiche del sangiovese.
Si è anche constatato di come si sia allungata e anticipata la stagione vegetativa, il che mantiene un rischio sensibile di danni da gelate tardive. Al contempo, l’uva matura mediamente 10-15 giorni prima sfuggendo così più facilmente alla fase piovosa autunnale. Montepulciano rimane quindi vigile sul tema e suoi vignaioli sempre più attenti a pratiche come la gestione della chioma, i trattamenti fitosanitari o la genetica dei portinnesti.
I vini da non perdere
Abbiamo voluto come sempre valorizzare il territorio, andando a selezionare un vino per azienda spaziando sulle varie tipologie presentate il 15/2 (annata, selezione, Riserva) e il 16 febbraio (Pieve). Visto l’anno in corso, ne abbiamo selezionati complessivamente 25, di cui 11 Pieve e, come sempre, abbiamo “giocato” immaginandoci un ipotetico podio con un vino per ogni categoria e, infine, il produttore con la miglior “combo” dell’Anteprima.
Non è frase fatta se diciamo che abbiamo faticato non poco per scegliere quella che per noi è stata la miglior Pieve dell’Anteprima. Alla fine siamo andati sulla lunghissima generosità del Pieve Le Grazie 2021 di Talosa. Vino di sostanza, appagante, perfettamente contestualizzato sulla tipologia e giusto compromesso fra futura prospettiva e comunque sufficiente fruibilità immediata. Sia sotto l’aspetto tattile che per quello aromatico (di frutta scura con spezie dosate) ci è parso di livello massimo, giusto di una virgola sopra altri 3 campioni.
Sull’ipotetico podio (che per i “simpaticoni” dei punteggi potrebbe valere un ipotetico > 92/100), tanto per cambiare, la selezione “I Quadri” 2022 Bindella Tenuta Vallocaia che anche in questa vendemmia ha dimostrato di essere maestra nel bilanciare in maniera divina il sapore e la sua lunghezza con l’effetto tattile al palato e in retroolfatto. Nel trio dei top anche il Riserva 2021 Boscarelli con la sua grinta, l’approccio diretto e territoriale, di persistenza verace e indiscutibile.
Tre sono state le aziende che ci hanno messo alla prova per eleggere la miglior “combo” di Anteprima Vino Nobile di Montepulciano 2025. L’eccellenza della sua Pieve Cervognano 2021, l’impeccabile contestualizzazione del Riserva 2021 e l’ottima fattura del Vino Nobile 2022 (molto gustoso seppur lievemente caldo sul finale) ha fatto ricadere la nostra scelta su Le Bèrne che, in una delle zone più vocate, ha dimostrato la miglior qualità distribuite sulle varie tipologie.
Prima di scendere nelle 25 recensioni, sapete che ogni anno assegniamo anche una nostra menzione speciale che quest’anno va a Il Molinaccio di Montepulciano per il suo Pieve Valardegna 2021, la sua fresca verve, il suo bagaglio aromatico di tradizione e lo stimolo che ci ha fatto salire nel tornare più volte con le labbra sul calice (non banale per un Pieve…).
La Super-25 Vino Nobile
La nostra opinione dopo gli assaggi dall’Anteprima Vino Nobile 2025. Non pretendiamo di essere la bibbia – ci mancherebbe! – ma siamo sicuri che, se li assaggerete, questi vini non vi deluderanno. Tre fantastici, dodici eccellenti e dieci davvero ottimi: a voi, sub-ordinati per tipologia.
Vino Nobile di Montepulciano sel ‘I Quadri’ 2022 Bindella – Tenuta Vallocaia Avvio di frutta scura, glicine e liquirizia. Percorso ricco ma perfettamente bilanciato e in slanciata propulsione verso una infinita scia di arancia amara dal timbro giovanile di razza pura. Vorremmo ogni tanto metterlo sotto ma ancora non riusciamo. |
Vino Nobile di Montepulciano Ris 2021 Boscarelli Amarena matura adagiata su petali di rosa e ravvivata da spezie dolci e delicate. Sulle papille è proprio gustoso con tannini da vero Riserva, dal giusto attacco ma che, nonostante la poca vita in bottiglia, lasciano liberarsi e avvicendarsi nei secondi gli aromi di ribes nero e agrumi. Fra i top. |
Vino Nobile di Montepulciano Pieve ‘Le Grazie’ 2021 Talosa Spesso l’occhio non tradisce e il suo carminio lucente e concentrato te lo prepara a un assaggio entusiasmante. Tanta prugna e mora fresche, stecco di liquirizia con corredo floreale e lievi note di gianduja. In bocca è esemplare: avvolgente e generoso ma vibrante, succoso e quindi divertente. Chiude balsamico ma prima di spegnersi serve contare almeno fino a quindici |
Vino Nobile di Montepulciano 2022 La Braccesca Elegantemente gustoso, saporito e intrigante di frutta rossa con freschezza divertente che scivola su sapori di agrumi misti. Tannini perfettamente incastonati, di sostegno evidente ma mai graffianti. Ineccepibile |
Vino Nobile di Montepulciano ‘Santa Caterina’ 2022 Tenuta Trerose Estremamente ammaliante, sinuoso ed elegante con arrivi soavi di petunia e garofano e poi si slancia sulle papille con garbo e dosatissimo in ogni parte di estratto. Ottima la materia prima ma altrettanto evidente la capacità di chi lo ha fatto. |
Vino Nobile di Montepulciano ‘Linea Redi’ 2022 Vecchia Cantina di Montepulciano E’ frutto rosso appena colto ed ha generosa sostanza. In bocca l’amarena si miscela all’arancia e scorre molto lontano con tannini guardinghi ma esemplari e un finale piccante dai sapidi rientri floreal-speziati. |
Vino Nobile di Montepulciano sel ‘Vigna d’Alfiero’ 2022 Tenuta Valdipiatta Una garanzia negli anni, un vino che non ti lascia mai indifferente e che in questa annata regala più abbondanza sia al naso che, soprattutto, al palato dove bagna espressivo, tosto, solido di mora e cassis con rientri di tabacco. Il suo lungo congedo ricorda il lentisco. |
Vino Nobile di Montepulciano 2021 De’ Ricci Cantine Storiche Di marasca, mirtillo e chiodi di garofano posati su letto di rose appassite. Di alta personalità, dal succo fresco e lungo, incalzante nei secondi. Uno dei pochi 2021 annata che ci ha convinto ma lo ha fatto bene con vera signorilità tattile. |
Vino Nobile di Montepulciano 2020 Contucci Estremamente buono, elegante e bilanciato. Cannella legata a mora di gelso in gelatina con soffi balsamici e corredo minerale. In bocca ha vigore ma mostra corpo perfettamente sintonico. Uscire sul mercato più tardi non sempre dà questi risultati. Eccellente. |
Vino Nobile di Montepulciano Pieve ‘Valardegna’ 2021 Il Molinaccio di Montepulciano Un Pieve incalzante di vera verve, di anima territoriale e pura che arriva di ciliegia, ribes e lampone con ricordi di gingerbread e sfalcio. In bocca ha estratto da vendere, l’alcol (sia chiaro) si sente anche sul piccante finale ma ci piace tanto per il suo essere vero poliziano con sapore pieno e parecchio lungo |
Vino Nobile di Montepulciano Pieve ‘Cerliana’ 2021 La Ciarliana Austero fino alla severità. E’ un marker aziendale: generosità da attendere nel tempo. Tanta frutta scura, viola macerata e pepe rosa. In bocca non fa sconti: richiama scorza d’arancia e genziana con tannini frementi ma promette un persistenza importante e appagante nei sapori |
Vino Nobile di Montepulciano Pieve ‘Cervognano’ 2021 Le Bèrne Una delle dodici Pieve fra le più vocate trova conferma in un vino dalle grande spinta aromatica iniziale di succo di mirtillo, fiordaliso, rosmarino e cardamomo. In bocca è nobile (n minuscola), ti avvolge con calde morbidezze e ti stringe con tannini decisi ma espressivi che sanno di importante longevità. Una persistente “cavalcata” di sapori che sfuma su ricordi di rabarbaro. Siamo all’eccellenza vera. |
Vino Nobile di Montepulciano Pieve ‘Caggiole’ 2021 Podere Tiberini Fra i Pieve di maggior eleganza, al naso è fresco con profumi di cannella e macis perfettamente inseriti fra quelli di ciclamino, lampone in confettura e lentisco. Piacevolezza allo stato puro e godibilità sulle papille dove arriva vellutato e dal medio palato scivola, con calma, verso aromi di erbe e mandarino |
Vino Nobile di Montepulciano Pieve ‘Caggiole’ 2021 Poliziano Profumi e sapori della tradizione in versione nuova tipologia: estrema concretezza e pulizia giocano sui sensi con la fermezza di acidità e sapidità divertenti, spaziando fra i ricordi di agrumi misti, caramella di fragola, carne e pepe rosa. Sprizza il suo succo al sorso, piacevolmente fresco con finale salino e di amarena. |
Vino Nobile di Montepulciano Pieve ‘Gracciano’ 2021 (in affinamento in bottiglia) Tenuta di Gracciano Della Seta Altro vino che sa di Montepulciano e la sua antica storia. Ti sorprende per spessore tattile e i suoi rimandi aromatici ai fiori rossi, al tabacco, all’anice. Al sorso il tannino morde e si impone ma ha i tratti di un grande vino di prospettiva che non fa mancare l’apporto acido, quello sapido e i tanti secondi di sapore |
Vino Nobile di Montepulciano 2022 Az. Agr. Crociani Di esuberanza giovanile: al naso è melagrana, iris e dolci pungenze speziate. I suoi tannini pressano e incidono sul viaggio gustativo ma ha carattere e ottime qualità per disporsi versatile a scelta fra primo e secondo piatto, dal ragù alla brace con olio a crudo. |
Vino Nobile di Montepulciano ‘Pagliareto’ 2022 Lunadoro Timido in avvio, si schiude nei secondi mostrando pregiata ed esemplare serbevolezza. Lampone, pompelmo rosa e ciliegia… sulle papille scivola che è un piacere, non sarà infinito ma è un 2022 che sa di frutta fresca, è sapido e non stanca |
Vino Nobile di Montepulciano ‘Tenuta Calimaia’ 2022 Marchesi Frescobaldi Luminoso succo che arriva di iris, fresca lavanda, ribes rosso e marasca. Estremamente equilibrato, niente è fuori posto, è il suo grande pregio ma forse anche un limite per chi ama qualche spigolatura di personalità. Sfidiamo qualcuno a definirlo un non ottimo vino |
Vino Nobile di Montepulciano ‘Signore del Greppo’ 2022 Vannutelli Vivace nei profumi e all’assaggio: in entrata ricorda il kumquat, si distende nel medio palato su amarena e giaggiolo per poi chiudere con pizzichi speziati piccanti e rientri floreali. Ha pieno corpo e piacevolezza bilanciata, fosse durato qualche secondo in più sarebbe ancora più in alto |
Vino Nobile di Montepulciano sel ‘Poggio S.Enrico’ 2015 Carpineto Tinge il calice con densità e avvolge con vellutatezza labbra e palato. Mora in confetura, cioccolato, tè, noce moscata con ricordi di humus. Una tale Selezione da vendemmia di dieci anni fa è come un suggestivo manto di frutta alcolica che ti accarezza le papille, e tu chiudi gli occhi… |
Vino Nobile di Montepulciano Ris ‘Ojas’ 2021 Manvi Fra i pochissimi Riserva che ci hanno divertito. Seppur di riflessi luminosi è cupo al centro del calice, quasi minaccioso ma quantomeno coerente con i suoi tannini che astringono ma con pulizia esemplare. Dovrà ammansirsi e sciogliersi nei sapori, sotto gli aromi lievemente chinati c’è molta freschezza e una ricchezza di frutto davvero di pregio indiscutibile. |
Vino Nobile di Montepulciano Pieve ‘Cerliana’ 2021 Antico Colle Un Pieve di spessore e diretto fin da subito: mirtillo con tratti speziati in chiara evidenza. In bocca è solido e generoso, la sua gioventù porta a un percorso aromatico fatto prevalentemente di tamarindo, pansé e pepe nero con intrigantissimo finale dai ricordi di terra bagnata e ferrosi |
Vino Nobile di Montepulciano Pieve ‘Cervognano’ 2021 (in affinamento in bottiglia) Guidotti Nonostante debba ancora concludere il suo affinamento ha già quasi tutto per piacere senza sé e senza ma: grande spinta di violetta, prugna fresca e scatola di sigari. Scalpita sulle papille con le sue durezze ma non risulta mai amaro o scontroso. Piacevolissima la sua rincorsa dal finale floreale. |
Vino Nobile di Montepulciano Pieve ‘San Biagio’ 2021 Le Bertille Ammalia, intriga e ammicca con profumi di lavanda, giaggiolo, eucalipto e frutti di bosco. In bocca è meno seduttore e più concreto: tutto al suo posto, tutto equilibrato sebbene i tannini non facciano attualmente sconti in astringenza. Chiude con nuovi soffi balsamici. |
Vino Nobile di Montepulciano Pieve ‘Sant’Ilario’ 2021 Tenuta Poggio alla Sala Il suo profilo aromatico tradisce una maggior maturità: confettura di visciole, cannella e cioccolato ma è il ricordo del pot-pourri che rimane costante dal naso al finale di bocca. I ritorni sono di ciliegia e cipria con accenni balsamici su un finale asciugante ma che rimane saporito e di convincente lunghezza |
Riconoscimento alla qualità globale vini: Le Bèrne
Menzione speciale: Il Molinaccio di Montepulciano (Pieve Valardegna 2021)
Nella due giorni dedicata al suo Vino Nobile per la stampa internazionale, il Consorzio non ha fatto mancare dei momenti di ulteriore approfondimento culturale in alcune cantine del suo territorio.
Piccoli eventi nell’evento che, per l’occasione, hanno dato l’opportunità alle aziende di fare gruppo e mettere in luce altre importanti peculiarità produttive e ambientali. La Montepulciano vinicola ha ben chiaro cosa significhi promozione, valorizzazione e ospitalità… cosa affatto banale.
Lo storico dei riconoscimenti di SI.net negli ultimi anni di Anteprima Vino Nobile
Riconoscimento alla qualità globale vini
- 2025: Le Bèrne
- 2024: Tenuta Valdipiatta
- 2023: Dei
- 2022: Boscarelli
Menzione speciale
- 2025: Il Molinaccio di Montepulciano (VNM Pieve Valardegna 2021)
- 2024: Tiberini (VNM Podere Le Caggiole 2021)
- 2023: Lombardo (VNM Riserva 2018)
- 2022: Cantina del Giusto (VNM Baradiero 2018)
fonte: Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano – foto: Paolo Bini ©
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