Colori, profumi, allegria e relax negli ambienti di Be-Spirits a Vinexpo Paris. I francesi vedono giusto.
Il successo di Wine Paris – Vinexpo Paris è ormai una certezza, lo dicono i numeri che stanno avvicinando gli ormai “quasi” inarrivabili tedeschi del Prowein e il nostro Vinitaly che anno dopo anno è costantemente alla ricerca di nuove idee per non perdere importanti adesioni e consensi (anche se, numericamente, Verona è ancora ben sopra Parigi).
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Non è la prima volta che vengo qui, il rischio di perdersi non c’è ma la crescita costante degli espositori (oltre 3100) rende ormai impegnativa la concentrazione e la scelta.
I “mostri sacri” del vino erano già segnati sul mio taccuino delle visite in programma ma è sempre bene pianificare un percorso aggiuntivo per scoprire le tendenze di mercato o delle belle sorprese.
Fra le proposte di quest’anno ero rimasta particolarmente attratta dalle novità annunciate per il mondo spirits… non ho così perso tempo, ho voluto verificare.
D’impatto è sorta istintiva una prima constatazione: “Be-Spirits” si trova in Hall H2, l’unico padiglione comunicante e continuo con l’H3, ovvero l’area dedicata nientemeno che a Champagne e Borgogna.
Per cui, primo pensiero: con tale vicinato, da Be-Spirits o ci passi o… ci passi! Sfido chiunque visiti questa fiera a saltare quel padiglione.
Complimenti quindi agli amici francesi che lavorano di fino attraverso strategie logistiche che indirizzano facilmente il visitatore a scoprire le loro novità.
Entrando nell’aria dedicata Be-Spirits si respira allegria e relax, qui infatti troviamo veri e propri salotti dove sedersi e gustarsi il proprio cocktail.
Dalle facce rilassate e allegre (forse per l’alcool?) e il totale riempimento dei posti a sedere, direi che gli organizzatori hanno raggiunto anche questo obiettivo.
Bellissime le proposte internazionali che vedono presenti, tra gli altri, il Messico con il mezcal, gli Stati Uniti con il whiskey, i rum dal Venezuela, Indonesia ed ovviamente le Antille francesi.
Non manca ovviamente la rappresentanza europea e tanta è la presenza dal vecchio continente con numerose piccole produzioni artigianali francesi di armagnac e eau de vie al Craft Pavilion.
Emozionano le storiche realtà dove ancora la dicitura “pharmacie specialiste en eau-de-vie” tiene testa alla velocità dei cambiamenti.
Ma troviamo anche tante novità che cavalcano l’onda dei mercati moderni fatti di cocktail in lattina, RTD, che vanno dai gusti variegati alla frutta fino ai classici immortali.
Molto bello il bancone “Infinite bar” con i vari bartender che si esibiscono nella loro arte componendo meravigliosi cocktail ai visitatori.
Colori, profumi e tanta passione. Un ambiente decisamente frizzante e coinvolgente dove gli accordi e gli affari si fanno e dove ho fatto davvero fatica a non “scolarmi” un paio di drink prima di avviarmi all’aeroporto.
Complimenti a Vinexpo Paris – Wine Paris per aver saputo organizzare e ben presentare Be-Spirit dando il giusto risalto ad un prodotto che nel mondo eno-gastronomico è ormai parte fondamentale.
Alla prossima edizione… chissà cosa s’inventeranno ancora questi francesi!?!
Olfa Haniche – Spirito Italiano writing staff “Se vuoi qualcosa che non hai mai avuto… devi fare qualcosa che non hai mai fatto (Thomas Jefferson) |
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